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Ersilia Cacace 15/04/2020 0

Spaghetti alla Nerano, uno dei piatti più amati della cucina campana

Gli spaghetti alla Nerano sono un primo piatto tipico della Campania; volendo essere precisi, trovanoo la loro origine a Marina di Nerano. La ricetta originale, infatti, è stata creata dal ristorante "Maria Grazia", in costiera amalfitana, e nasce intorno agli anni 50. Gli spaghetti con zucchine alla Nerano sono incredibilmente gustosi, semplici e veloci da preparare. L'ingrediente speciale che dona un sapore unico al piatto è il Provolone del Monaco, prodotto tipico di Agerola, paesino sui Monti Lattari: si tratta di un formaggio particolarmente saporito e a pasta filante. Con pochi e semplici ingredienti creerete un piatto di spaghetti speciale che i vostri ospiti ricorderanno per sempre!

Passiamo subito alla ricetta!

 

 

INGREDIENTI x2 persone

- 200 gr di spaghetti (o linguine)

- 3 zucchine (grandezza medio/piccola)

- 60 gr di provolone del Monaco

- un paio di foglie di basilico

- 1 aglio

- olio evo (extravergine di oliva) q.b.

- un pizzico di sale

 

 

 

COME PREPARARE GLI SPAGHETTI ALLA NERANO

Tagliate a rondelle sottili le zucchine e friggetele in abbondante olio extravergine, finchè non saranno dorate. Adagiate le zucchine su carta da cucina in modo che si asciughino e che l'olio in eccesso venga assorbito.

Quando le zucchine si sono intiepidite e asciugate prendete una manciata abbondante di foglie di basilico e lavatele. Unite poi le foglie di basilico alle zucchine fritte, e intanto fate bollire l'acqua in una pentola capiente per cuocere gli spaghetti.

In una padella dai bordi alti versate un filo d'olio e mettete lo spicchio d'aglio a soffriggere. Una volta che l'aglio si è abbondantemente dorato, buttatelo. Mettete le zucchine nella padella e lasciatele a sfriggere e insaporire  per qualche minuto. Scolate gli spaghetti ancora al dente, mettendo da parte due tazze di acqua di cottura, e metteteli direttamente nella padella con le zucchine. Grattugiate il provolone del Monaco, aggiungetelo agli spaghetti e unite una tazza di acqua di cottura.

Mantecate per qualche minuto fino a che gli spaghetti non saranno pronti. Aggiungere altra acqua di cottura all'occorrenza in modo che si crei una deliziosa cremina.

Gli spaghetti alla Nerano sono da consumare subito in modo che la pasta sia perfettamente al dente e che le zucchine fritte non perdano di consistenza. Se vi avanzano delle zucchine, potrete conservarle in frigorifero per un paio di giorni, per usarle come contorno o per replicare il piatto se vi è piaciuto!

 

Ersilia Cacace 

@labossdellepizze

@campaniafoodgirl

@scoutmenu

Photocredit: @elbarbafood

 

Lingua non trovata:

Ersilia Cacace 18/03/2020 0

Zeppole di San Giuseppe: la ricetta

Questa settimana ricorre la festa del papà, che come tutti sappiamo coincide con il giorno di San Giuseppe, il 19 Marzo. Quest'anno alcune delle ricorrenze del nostro calendario verranno forzatamente trascorse in casa, ma si sa, noi italiani sappiamo sempre come aggirare l'ostacolo o, per meglio dire, trarre delle nuove opportunità anche dai momenti di vita più difficili. Quindi, il nostro suggerimento con questo articolo è quello di prepararci da soli le famigerate zeppole di San Giuseppe! Il procedimento è un po' lungo ma di tempo ne abbiamo, no?

Passo subito ad elencarvi dosi, ingredienti e modalità di preparazione. Buon divertimento!

 

INGREDIENTI x6 zeppole

- 3 uova medie

- 50 gr di burro

- 150 gr di farina 00

- 1 tuorlo

- 250 ml di acqua

- sale fino q.b.

 

PER LA CREMA

- 2 tuorli 

- 1/2 baccello di vaniglia

- 200 ml di latte intero

- 20 gr di amido di mais (maizena)

- 70 gr di zucchero

- panna fresca liquida 50 ml

 

PER FRIGGERE E GUARNIRE

- un barattolo di amarene sciroppate Fabbri

- una confezione di zucchero a velo

- olio di semi di arachide

 

 PROCEDIMENTO

Iniziamo preparando la crema pasticcera per farcire le zeppole, così che si raffreddi. Occorrerà scaldare il latte e la panna (o solo latte) in un pentolino assieme alla bacca di vaniglia e ai semini che avremo estratto (se preferite possiamo anche ricorrere a una fiala aromatizzata). Quando sarà arrivato a bollore, spegniamo e teniamo da parte in caldo. In una ciotolina sbattiamo i tuorli e versiamo lo zucchero semolato, poi uniamo l'amido di mais e mescoliamo bene il tutto.

Togliamo il baccello di vaniglia, versiamo un po' di latte nella ciotolina con le uova, zucchero e amido in modo da stemperare il composto (mescoliamo prima di unire il tutto nel pentolino con il latte).

Accendiamo il fuoco basso e mescoliamo continuamente con una frusta, fino a quando la crema non si sarà addensata (circa 10 minuti). Una volta pronta, riponiamo la crema in una ciotolina bassa e coprire con pellicola trasparente a contatto. Lasciamo raffreddare a temperatura ambiente e poi in frigo. Una volta raffreddata, possiamo trasferirla in una sac-à-poche usa e getta con bocchetta a stella. 

Passiamo alla pasta choux: versiamo l'acqua in un tegame capiente, aggiungiamo il burro a pezzetti e un pizzico di sale. Accendiamo il fuoco medio e mescoliamo con un cucchiaio di legno per sciogliere il burro. Quando il liquido inizierà a bollire, versiamo la dose di farina in una volta sola continuando a mescolare. Il composto dovrà staccarsi dalle pareti del tegame. A quel punto spegniamo il fuoco e versiamo il composto in una ciotola. A parte, sbattiamo insieme le 3 uova intere con il tuorlo. Versiamo il composto di uova nella ciotola con l'impasto poco alla volta, mescolando sempre con un cucchiaio di legno. Il composto alla fine risulterà piuttosto fluido e cremoso.Versiamo il composto in una sac-à-poche con una bocchetta a stella di 12 mm.

In un tegame capiente scaldiamo l'olio di semi di arachide; mentre l'olio si scalda posizioniamo sul piano di lavoro un foglio di carta forno in cui creare ben distanziate tra loro le zeppole. Con la sac-à-poche disegniamo un cerchio di impasto a doppio giro, un cerchio sopra l'altro. La ciambellina che andrete a creare dovrà essere di circa 6-7 cm di diametro. Poi ritagliamo dei quadrati di carta forno attorno alle zeppole, in modo da prenderle più facilmente e tuffarle nell'olio giunto a temperatura: una o massimo 2 zeppole alla volta con la parte della carta forno rivolta verso l'alto. Vedrete che dopo pochi istanti la carta forno si sfilerà molto facilmente; lasciamo friggere alcuni minuti la zeppola senza capovolgerla in modo che mantenga bene la forma cuocendo. Poi rigiriamo le zeppole, facendole cuocere anche dall'altro lato. Basteranno 5-6 minuti in tutto. Una volta pronte e ben dorate, scoliamo con una schiumarola. Adagiamole su un vassoio foderato con carta assorbente in modo che rilascino l'olio in eccesso. Proseguiamo allo stesso modo per le altre.

Quando tutte le zeppole saranno pronte, spolverizziamo le zeppole con lo zucchero a velo, poi aggiungiamo un ciuffo di crema pasticcera al di sopra, adagiamo le amarene e spolverizziamo ancora a piacere con zucchero a velo.

Le vostre zeppole di San Giuseppe fritte sono pronte per essere gustate!

 

 

 

 

Photo credit: @sistersgonnabake on Instagram

 

 

 

 

Lingua non trovata:

Ersilia Cacace 26/02/2020 0

Ricette di Carnevale: La Lasagna napoletana

Oramai le lasagne imbandiscono le tavole italiane ogni domenica e per tutto l'anno, ma forse nessuno sa che sono le reginette napoletane del martedì grasso e più in generale del periodo di Carnevale, assieme a chiacchiere, migliaccio, castagnole ecc.

La cucina si è talmente aperta a nuovi orizzonti e nuovi palati al punto che la ricetta classica è stata riletta e rivisitata nei modi più svariati, da quelle bianche con besciamella e carne tritata, speck e radicchio, gorgonzola e noci, mortadella e pistacchio, ecc. La ricetta classica prevede ragù alla bolognese (con carne tritata), mozzarella (o provola), basilico e tanta besciamella. Ma quella napoletana presenta delle varianti, che ora vi illustrerò nella ricetta!

INGREDIENTI per 6 persone (una teglia 20x30 cm)

- lasagne all'uovo 500 gr

- pancetta 250 gr

- salsiccia di maiale 250 gr

- braciole di maiale 250 gr

- passata di pomodoro 1,5 lt

- basilico q.b.

- cipolle 1

- sale fino q.b.

- olio extravergine di oliva 30 ml

- un pizzico di pepe

 

PER LE POLPETTE

- macinato di manzo 300 gr

- parmigiano grattugiato 100 gr

- un pizzico di pepe

- prezzemolo tritato

- sale fino q.b.

- uova 2

- pane raffermo (solo mollica) 100 gr

- olio per friggere q.b.

 

PER LA FARCITURA

- ricotta di pecora 500 gr

- fiordilatte 400 gr

- provola 400 gr

- uova 4

- parmigiano grattugiato 200 gr

 

PROCEDIMENTO

Iniziamo col preparare il ragù: prendete la braciola di maiale e tagliatele a piccoli bocconcini, poi riducete a dadini la pancetta, spellate la salsiccia e sbriciolatela, tenendo da parte la carne. Sbucciate la cipolla e affettatela finemente, fatela appassire in un tegame capiente assieme all’olio per qualche minuto. Unite poi la salsiccia sbriciolata e le carni tagliate a pezzi, quindi fatele rosolare per bene; poi aggiungete la passata di pomodoro, salate e lasciate "pappuliare" il tutto a fuoco basso per almeno due ore. Dopodiché spegnete il fuoco e lasciate raffreddare il tutto.

Prendete ora la carne macinata, ponetela in una ciotola ed aggiungete la mollica di pane ridotta in briciole, il prezzemolo tritato, il sale e il pepe; aggiungete le uova e "impastate" il composto finché non risulterà ben omogeneo. Con l’impasto ottenuto, fate delle polpettine non più grandi di una ciliegia. Friggetele in olio di oliva e mettetele a scolare dall’olio in eccesso su di un piatto foderato con carta assorbente.

Nel frattempo fate rassodare le 4 uova e poi, una volta fredde, tagliatele a fettine sottili con un coltello. Tagliate a fettine anche la provola e la mozzarella. In una ciotola, mescolate la ricotta fino a ridurla a crema e stemperatela con un po’ di sugo di pomodoro.

Prendete la teglia e stendete sul fondo un filo di olio e un po’ di sugo. Stendete il primo strato di lasagne e copritele poi con la crema di ricotta, ponete le uova sode tagliate a fettine sottili e distribuite le polpettine fritte, la mozzarella, la provola, il ragù e cospargete con il formaggio grattugiato. Proseguite ponendo un altro strato di sfoglie di lasagna e proseguite come fatto in precedenza alternando gli ingredienti fino ad esaurirli, avendo cura di preparare lo strato finale cospargendolo di solo sugo e formaggio grattugiato.

Infornate in forno statico preriscaldato a 220° per circa 20 minuti (oppure in forno ventilato a 200° per 15-18 minuti), quindi estraete le lasagne e lasciatele riposare per 10 minuti prima di servirle.

Potete conservare le lasagne in frigorifero, coperte con pellicola trasparente o in un contenitore ermetico per 1-2 giorni. Si possono preparare il giorno prima, mantenere in frigorifero coperte con pellicola trasparente e cuocere il giorno dopo. E’ possibile congelarle, solo se si sono utilizzati tutti ingredienti freschi, e preferibilmente da crude: per cuocerle sarà sufficiente scongelarle in frigorifero circa 24 ore prima e poi cuocerle in forno.

La preparazione delle lasagne è piuttosto lunga, quindi si consiglia di preparare almeno il ragù la sera prima. Le lasagne di Carnevale sono un primo piatto ricco di sapori e si prestano ad innumerevoli varianti: potete usare la besciamella invece della ricotta per un gusto più delicato, oppure sostituire la scamorza con la provola. Se amate i sapori forti usate la salsiccia piccante che darà ancora più carattere al piatto!

Fateci sapere se la ricetta vi è piaciuta!

 

 

 

 

 

Lingua non trovata:
E' definito come il ''re dei bulbi'' e rappresenta uno dei piatti della tradizione pugliese per eccellenza. Stiamo parlando dei lampascioni, un tubero apprezzato per le notevoli proprietà terapeutiche. Piccole cipolle dal colore bianco che vengono estratte dall'arido terreno, battuto dal sole implacabile pugliese, i lampascioni rappresentano uno dei simboli della cucina tradizionale della regione.

Nonostante oggi siano una rarità nei supermercati e sulle nostre tavole, i lampascioni fanno parte della cultura di vaste aree del nostro paese e dell'intero Mediterraneo. Si tratta di un tubero noto già agli antichi Egizie e successivamente ai Greci e ai Romani, che gli attribuivano proprietà afrodisiache.

E' la parte interna ad essere particolarmente apprezzata per il sapore amarognolo, ma soprattutto per il profumo davvero particolare. Insomma il lampascione o lo si ama o lo si odia.

Lampascioni: le proprietà nutritive del ''re del bulbo''

Dal magnesio al potassio passando per il fosforo e il ferro: le sostanze contenute nei lampascioni rendono il prodotto  uno dei migliori alleati della salute. La concentrazione di vitamine è alta ed in grado di garantire un'ottima dose di energia per svolgere le attività quotidiane; altro che integratori!

Ma se credete che gli effetti benefici dei lampascioni finiscono qui, vi sbagliate di grosso. I ''Leopoldia comosa'' sono ricchi di sali minerali e dunque hanno un significativo effetto lassativo. Possono, inoltre, diminuire la pressione sanguigna e la concentrazione dei grassi nel sangue abbattendo il rischio di trombosi. Il tutto mentre l'alta percentuale di composti sulfurei garantiscono  un aiuto nella prevenzione dei tumori. Ma come si cucinano i lampascioni?

Usi e ricette dei lampascioni 

Cotti, lessati, conditi con olio, aceto e pepe: le varianti con cui è possibile cucinare i lampascioni sono tante. Può essere utile anche prepararli sott'olio. In questo caso gli ingredienti sono: 

2 kg di lampascioni;

1 litro di aceto di vino bianco;

acqua; 

pepe nero;

olio extravergine di oliva;

Aglio, prezzemolo e, a piacere, la mentuccia.

E' importante, per eliminare il sapore leggermente amaro, immergere i lampascioni in acqua fredda per 24 ore e poi bollire per circa trenhta minuti con sale grosso e aceto di vino bianco. Appena cotti, vanno lasciati raffreddare nell’acqua di cottura e successivamente scolati. Naturalmente quello appena descritto è solo uno dei tanti metodi per cucinare i lampascioni, tra le decine che offre la cucina pugliese. 

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Angelo Petrone 07/12/2019

Lampascioni: come si cucinano? Ricette, proprietà e preparazione

E' definito come il ''re dei bulbi'' e rappresenta uno dei piatti della tradizione pugliese per eccellenza. Stiamo parlando dei lampascioni, un tubero apprezzato per le notevoli proprietà terapeutiche. Piccole cipolle dal colore bianco che vengono estratte dall'arido terreno, battuto dal sole implacabile pugliese, i lampascioni rappresentano uno dei simboli della cucina tradizionale della regione.

Nonostante oggi siano una rarità nei supermercati e sulle nostre tavole, i lampascioni fanno parte della cultura di vaste aree del nostro paese e dell'intero Mediterraneo. Si tratta di un tubero noto già agli antichi Egizie e successivamente ai Greci e ai Romani, che gli attribuivano proprietà afrodisiache.

E' la parte interna ad essere particolarmente apprezzata per il sapore amarognolo, ma soprattutto per il profumo davvero particolare. Insomma il lampascione o lo si ama o lo si odia.

Lampascioni: le proprietà nutritive del ''re del bulbo''

Dal magnesio al potassio passando per il fosforo e il ferro: le sostanze contenute nei lampascioni rendono il prodotto  uno dei migliori alleati della salute. La concentrazione di vitamine è alta ed in grado di garantire un'ottima dose di energia per svolgere le attività quotidiane; altro che integratori!

Ma se credete che gli effetti benefici dei lampascioni finiscono qui, vi sbagliate di grosso. I ''Leopoldia comosa'' sono ricchi di sali minerali e dunque hanno un significativo effetto lassativo. Possono, inoltre, diminuire la pressione sanguigna e la concentrazione dei grassi nel sangue abbattendo il rischio di trombosi. Il tutto mentre l'alta percentuale di composti sulfurei garantiscono  un aiuto nella prevenzione dei tumori. Ma come si cucinano i lampascioni?

Usi e ricette dei lampascioni 

Cotti, lessati, conditi con olio, aceto e pepe: le varianti con cui è possibile cucinare i lampascioni sono tante. Può essere utile anche prepararli sott'olio. In questo caso gli ingredienti sono: 

2 kg di lampascioni;

1 litro di aceto di vino bianco;

acqua; 

pepe nero;

olio extravergine di oliva;

Aglio, prezzemolo e, a piacere, la mentuccia.

E' importante, per eliminare il sapore leggermente amaro, immergere i lampascioni in acqua fredda per 24 ore e poi bollire per circa trenhta minuti con sale grosso e aceto di vino bianco. Appena cotti, vanno lasciati raffreddare nell’acqua di cottura e successivamente scolati. Naturalmente quello appena descritto è solo uno dei tanti metodi per cucinare i lampascioni, tra le decine che offre la cucina pugliese.