32 risultati per Food
Ersilia Cacace 14/10/2020 0
Pizzette fritte con prosciutto cotto e mozzarella
Pizzette fritte con prosciutto cotto e mozzarella: le avete mai provate?
Come ormai saprete, noi di Scoutmenu ci divertiamo a deliziarvi di settimana in settimana con gustose ricette da replicare facilmente a casa vostra! Pizza in teglia, pizza fritta, montanarina, pizza fritta ripiena, calzoncini: le varianti per la via del gusto sembrano davvero infinite!
La proposta di questa settimana è davvero di semplice realizzazione, e ve la sveliamo in pochi passi! Armatevi di carta e penna o semplicemente condividete questo articolo con chi amate, o meglio...con chi dovrà prepararvele!
INGREDIENTI per circa 6/8 pizzette
– impasto per pizza (per la preparazione potete seguire la ricetta della pizza fritta che abbiamo già postato)
– mozzarella
– prosciutto cotto
– olio d’oliva
– basilico
– olio per friggere
PIZZETTE FRITTE CON PROSCIUTTO E MOZZARELLA: PROCEDIMENTO
Dopo aver preparato l'impasto, dividetelo in piccole palline, poi procedete a stendere ogni pallina di impasto con un matterello formando tanti piccoli dischi. Su una metà dei dischi disponete il prosciutto cotto e la mozzarella (tagliata e fatta colare prima) senza avvicinarvi troppo al bordo. Bagnate leggermente il bordo e andate a chiudere aiutandovi con una forchetta o premendo con le punte delle dita.
Mentre preparate tutte le pizzette, mettete abbondante olio per friggere in una padellina: quando sarà ben caldo, immergente la prima pizzetta che pian piano inizierà a gonfiarsi. Quando saranno belle dorate, potete poggiarle su un piatto o un vassoio foderato con carta assorbente.
Le vostre pizzette con prosciutto cotto e mozzarella sono pronte! Per chi preferisce una versione light, si può procedere a disporle in un ruoto antiaderente e a cuocerle in forno!
Fateci sapere se la ricetta vi è piaciuta lasciando un commento!
Ersilia Cacace 22/09/2020 0
Cotolette di melanzane con speck e provola in soli 4 passaggi
Si sa, la vita di tutti i giorni con le sue continue corse ci mette a dura prova anche in tema food. Infatti diventa sempre più difficile ritagliarsi del tempo da dedicare ad una cucina sana e homemade, ripiegando, ahimè, troppo spesso sul takeaway. Ma non è il caso di abbattersi! Esistono tantissime ricette veloci da realizzare per poter preparare un pranzo o una cena a casa, senza rinunciare al gusto e alla qualità.
Un esempio di secondo veloce e gustoso è proprio quello che vi proponiamo oggi: cotolette di melanzane con speck e provola! Solo tre semplici ingredienti e quattro facili passaggi per realizzarle così come le vedete in foto, ugualmente appetitose e dorate!
Non ci credete? Allacciatevi il grembiule, preparate gli ingredienti sul piano da cucina e mettiamoci al lavoro!
INGREDIENTI per circa 4 cotolette
• Una melanzana Tonda
• 100 gr di speck
• 150 gr di provola
• 2 uova
• pangrattato
• sale fino q.b.
• olio di oliva (o di semi per friggere)
COTOLETTE DI MELANZANE CON SPECK E PROVOLA: PROCEDIMENTO
Lavate la melanzana, spuntatela All’estremità, poi tagliatela a fette sottili di circa mezzo centimetro di spessore. Cercate di ottenere un numero pari di fette così che possiate accoppiarle tutte.
Farcite le melanzane a due a due con una fetta di speck e una di provola. Chiudetele e pressatele con il palmo della mano.
Sbattete le uova con un pizzico di sale, in un piatto capiente. Passate le cotolette prima nell’uovo poi nella panatura facendo in modo che aderisca perfettamente. Poi ancora nell’uovo e nel pangrattato per la doppia panatura.
Fate riscaldare l’olio di semi e procedete alla frittura su ambo i lati. Poggiatele infine, su carta assorbente.
Le vostre cotolette sono pronte!
Se la ricetta vi è piaciuta, potete dare uno sguardo al nostro BLOG per trovarne tante altre!
Photo credit: Macchefood
Ersilia Cacace 16/09/2020 0
Gnocchi con crema di zucchine, gamberetti e pecorino
Amanti degli gnocchi e non, questa settimana vi proponiamo una ricetta da leccarsi i baffi! Non i soliti gnocchi al ragù ma un abbinamento a metà tra mari e monti, vista la presenza di 3 elementi di natura diversa: il gamberetto, la zucchina e il pecorino. Oseremmo quasi dire un piatto mare - terra - monti! Un piatto estremamente smeplice da preparare ma dal piacevole ed importante visivo!
Soprattutto visivo, visto che la foto di questo piatto ci è balzata subito agli occhi scorrendo la gallery Instagram de @ilprofessoredelgusto aka Nicola Ossuto, giovane foodblogger napoletano che riempie la sua bacheca di piatti gustosi, semplici ma al tempo stesso mai banali. Provate questa ricetta e se ne resterete entusiasti vi basterà un clic per accedere al suo sito o al suo profilo Instagram!
INGREDIENTI per 2 persone
-Zucchine 400gr
-Gamberetti 150/200gr
-Basilico q.b.
-Pecorino stagionato 100gr
-Gnocchi 350gr
-Sale q.b.
-Olio q.b.
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GNOCCHI CON CREMA DI ZUCCHINE, GAMBERETTI E PECORINO: PROCEDIMENTO
Tagliate le zucchine a rondelle sottili (circa 2 mm) e friggetele in padella.
Asciugate leggermente le zucchine e frullatele con il basilico, il pecorino e un cucchiaio di olio della frittura e aggiustate di sale se necessario (conservate qualche zucchina intera per guarnire il piatto).
I gamberetti devono essere scottati leggermente in padella con un po’ d’olio e uno spicchio d’aglio.
Aggiungete l’acqua di cottura dei gamberetti alla crema. Cuocete gli gnocchi e scolateli in una padella calda.
Aggiungete la crema e i gamberetti. Aiutatevi con un po’ di acqua di cottura se la crema è troppo densa e amalgamate il tutto.
Il piatto è pronto! Un piccolo trucchetto per esaltare l'aspetto del vostro piatto? Usate un piatto a fondo totalmente bianco o nero, evitando le decorazioni a fantasia: vedrete che spettacolo!
Se l'articolo vi è piaciuto, potete visitare il nostro BLOG per altre gustose ricette e curiosità dal mondo food!
Ersilia Cacace 19/08/2020 0
Ananas: proprietà, valori nutrizionali e utilizzi in cucina
L'ananas è il frutto della pianta Ananas comosus appartenente alla famiglia delle Bromeliacee. Gli ananas, tecnicamente, sono delle bacche: dalle foglie è possibile ricavare una fibra utilizzata per produrre corde e tessuti. La tipologia più comune di ananas è la Cayenne, che arriva direttamente dalla Costa d'Avorio (dal frutto grande, da scegliere ben pesante e con le foglie verdi); di altro tipo è invece il piccolo Victoria, perfetto per 2 persone, dal gusto particolarmente pronunciato e vanigliato. La varietà Gold, importata dal Costa Rica, è molto dolce e contiene una quantità di vitamina C superiore a qualsiasi altro tipo di ananas.
ANANAS: PROPRIETA' E BENEFICI
Questo gustoso frutto tropicale aiuta l'organismo a sgonfiarsi dai liquidi in eccesso e per questo è efficace contro la cellulite. L’ananas possiede proprietà depurative e disintossicanti che facilitano la digestione, in particolar modo dopo pasti abbondanti e ricchi di proteine: tutto si deve alla bromelina, che permette la scissione delle proteine. Le sue proprietà diuretiche ne fanno un ottimo rimedio utilizzato in medicina e destinato a facilitare il ricambio e a risolvere problemi di ritenzione idrica: esso viene infatti consigliato in caso di cellulite poiché, oltre a svolgere un'efficace azione drenante, aiuta il riassorbimento del gonfiore.
L'ananas, inoltre, contiene principi attivi ad azione fibrinolitica i quali, andando ad agire a livello dei vasi sanguigni, riducono la vasodilatazione e l'eccessiva permeabilità dei capillari, situazioni che possono determinare infiammazioni o dolori localizzati. Altra proprietà meno conosciuta è quella degli estratti ottenuti dalla parte edibile dell’ananas, che hanno effetto stimolante sulle contrazioni uterine e sono in grado, dunque, di indurre la contrazione dell’utero o di determinare una maggiore tonicità dell'utero. Gli uterotonici sono generalmente usati per indurre il travaglio e per ridurre l'emorragia dopo il parto. L’ananas, e in particolare la bromelina in essa contenuta, sembra infine esercitare un’azione protettiva nei confronti del cancro colon-rettale. All'ananas sono attribuite anche proprietà sessuali come cibo afrodisiaco e come frutto in grado di migliorare il sapore dello sperma: non esistono evidenze scientifiche a riguardo.
ANANAS: UTILIZZI IN CUCINA
L'ananas si può utilizzare per insaporire le carni e i prodotti di mare (come il pollo e i gamberetti) in piatti agrodolci. Inoltre è perfetto per preparare dei cocktails come la Piña Colada e si presta, naturalmente, per la preparazione di ogni tipo di dessert: insalate di frutta, torte, gelati, carpacci.
Oggi vi consigliamo un dessert leggero e saporito che si ottiene combinando ananas, cannella e miele.
Prendete un’ananas e tagliate via il ciuffo e l’estremità a esso opposta. Private tutto l’ananas della sua buccia, stando attenti a togliere tutte le componenti scure dalla polpa. Ricavatene 4 fette alte circa 2 cm, adagiatele su una piastra ben calda; rigiratele almeno due volte per parte, lasciandole sul fuoco per almeno 10-12 minuti. Quando si saranno abbrustolite, toglietele dalla piastra e adagiatele su un piatto da portata, mettendo su ognuna di esse un cucchiaino di zucchero di canna, poi uno di miele e infine un leggero velo di cannella. Il vostro piatto è pronto per essere servito!
Per altri consigli e ricette, visitate il nostro BLOG!
Ersilia Cacace 24/06/2020 0
Ragù Napoletano: storia, leggenda e preparazione
Il ragù napoletano è sicuramente il condimento più conosciuto della cucina napoletana; nonostante i lunghi tempi di preparazione, risulta uno dei piatti più frequentemente cucinati nelle case e nelle trattorie partenopee.
Il ragù napoletano risulta essere anche un piatto tipicamente festivo consistente nell'unione di carne di manzo tracchia di locena, cotta in salsa di pomodoro San Marzano, a fuoco molto lento.
Qual è l'origine del ragù? Secondo la leggenda, a Napoli alla fine del Trecento esisteva la Compagnia dei Bianchi di giustizia che percorreva la città a piedi invocando "misericordia e pace". La compagnia giunse presso il "Palazzo dell'Imperatore" tuttora esistente in via Tribunali, che fu dimora di Carlo, imperatore di Costantinopoli e di Maria di Valois figlia di re Carlo d'Angiò. All'epoca il palazzo era abitato da un signore scortese quanto crudele, a tal punto che tutti cercavano di evitare. La predicazione della Compagnia convinse la popolazione a rappacificarsi con i propri nemici, ma solo il nobile che risiedeva nel "Palazzo dell'Imperatore" decise di non accettare l'invito dei bianchi. Non cedette neanche quando il figliolo di tre mesi, in braccio alla balia sfilò le manine dalle fasce e incrociandole gridò tre volte: "Misericordia e pace". Il nobile era accecato dall'ira, serbava rancore e vendetta, e un giorno la sua compagna per ammorbidirlo gli preparò un piatto di maccheroni. La provvidenza riempì il piatto di una salsa piena di sangue. Finalmente, commosso dal prodigio, l'ostinato signore si riappacificò con i suoi nemici e vestì il bianco saio della Compagnia. Sua moglie, in seguito all'inaspettata decisione, preparò di nuovo i maccheroni, che anche quella volta, come per magia, divennero rossi. Quel misterioso condimento aveva un invitante profumo, molto intenso, e il signore nell'assaggiarlo trovò che era veramente buono e saporito. Lo chiamò così "raù" lo stesso nome del suo bambino.
In realtà il termine ragù deriva dal francese ragoût, che indica un tipo di cottura di carne e verdure, simile allo spezzatino. Bisogna inoltre ricordare che il pomodoro non arrivò in Europa prima della fine del XVI secolo.
Il ragù napoletano è decantato anche da Eduardo De Filippo in una sua poesia dal titolo, appunto: 'O rraù.
« 'O rraù ca me piace a me
m' 'o ffaceva sulo mammà.
A che m'aggio spusato a te,
ne parlammo pè ne parlà.
Io nun songo difficultuso;
ma luvàmmel' 'a miezo st'uso
Sì, va buono: comme vuò tu.
Mò ce avéssem' appiccecà?
Tu che dice? Chest'è rraù?
E io m' 'o mmagno pè m' 'o mangià...
M' 'a faje dicere 'na parola?...
Chesta è carne c' 'a pummarola»
(Eduardo, 'O rraù.)
Il ragù, come recita la poesia di Eduardo, non è la carne c' ‘a pummarola. Non è di facile realizzazione e inoltre per essere saporito come quello della mamma del de Filippo richiede una lunghissima cottura. Attualmente si usa chiamare ragù un sugo di pomodoro nel quale si è cotta della carne. Il ragù, come recita Eduardo, veniva cotto su di una fornacella a carbone e doveva cuocere per almeno sei ore. La pentola in cui si dovrebbe cuocere è un tegame di rame, e per rimestarlo occorre la cucchiarella (il cucchiaio di legno). Il ragù napoletano è il piatto tipico domenicale e base per altre pietanze altrettanto saporite, come ad esempio la tipica lasagna che a Napoli viene preparata con una grande quantità di ingredienti durante il periodo di Carnevale.
Qual è la ricetta? Ve la lasciamo di seguito!
INGREDIENTI
- 1 kg di Muscolo Di Manzo
- 2 cipolle medie
- 2 litri di passata di pomodoro
- 200 g di olio d'oliva
- 6 tracchiulelle (costine di maiale)
- 1/4 di litro di vino rosso preferibilmente di Gragnano
- basilico
- sale q.b.
RAGU' NAPOLETANO: PREPARAZIONE
È consigliabile prepararlo un giorno prima mettendo la carne nel tegame, unitamente alle cipolle affettate sottilmente e all'olio. Carne e cipolla dovranno rosolare insieme: la prima facendo la sua crosta scura, le seconde dovranno man mano appassire senza bruciare. Per ottenere questo risultato, bisogna rimanere attaccati ai fornelli, pronti a rimestare con la cucchiarella di legno, e irrorare con il vino, appena il sugo si sarà asciugato: le cipolle si dovranno consumare, fino quasi a dileguarsi. Quando la carne sarà diventata di un bel colore dorato, sciogliete il cucchiaio di conserva nel tegame e aggiungete la passata di pomodoro. Salate a piacere e mettete a cuocere a fuoco bassissimo: il ragù dovrà, come si dice a Napoli, "pippiare" o "pappuliare" e cioè dovrà sobbollire a malapena. A quel punto coprirete la pentola con un coperchio, ma senza chiuderlo del tutto. Il ragù dovrà cuocere per almeno tre ore, di tanto in tanto rimestatelo facendo attenzione che non si attacchi sul fondo della pentola.
In alcuni quartieri c'è la curiosa abitudine di aggiungere del cioccolato fondente al 70%, nella misura di 150 g su 5 litri, per correggere l'acidità dei pomodori.
Per la pasta, vi consigliamo di optare per i famosi ziti spezzati o comunque per delle tipologie di pasta corta.
Buon appetito!
Photocredit: Tandem ragù Napoli
Ersilia Cacace 17/06/2020 0
Pizza napoletana in padella di Davide Civitiello
Durante la quarantena causa Covid-19, praticamente in ogni casa italiana ci si è messi con le mani in pasta per preparare la pizza homemade. Il perché è ovvio: noi italiani proprio non sappiamo rinunciare alla pizza: quindi ci siamo adeguati ed arrangiati in casa, attendendo con ansia la riapertura delle pizzerie. Adesso che finalmente sono riaperte, capita però di avere ancora quella voglia di stare a smanettare ai fornelli o di impastare per on perdere la manualità acquisita in questi mesi, che ha dato anche una certa soddisfazione. Ma il tempo ovviamente si è ridotto: abbiamo ripreso a lavorare, e i tempi per lunghe lievitazioni ed infornate non c'è più. Inoltre, si ha di nuovo la possibilità di condividere le serate assieme ad amici e parenti, e quindi è più alta la possibilità di visite improvvisate.
Cosa prepariamo in caso di emergenza? Qui ci viene in aiuto uno dei pizzaioli napoletani più famosi al mondo, Davide Civiliello, che ci propone la sua ricetta per una buona pizza napoletana in padella. Scopriamo subito come prepararla!
(In fondo all'articolo trovate il link alla videoricetta)
INGREDIENTI x12
- 1 l di acqua
- 50 g di sale
- 2 g di lievito fresco
- 1 kg di farina 00 (I)
- 600 g di farina 00 (II)
- 15 g di zucchero semolato
- 50 g di olio evo (extravergine d'oliva)
PIZZA NAPOLETANA IN PADELLA: PROCEDIMENTO
In una grossa bacinella versiamo l'acqua, il sale, lo zucchero e iniziamo a sciogliere mescolando. Iniziamo ad aggiungere il primo kg di farina nell'acqua e i 2g di lievito fresco, che vanno aggiunti assieme alla farina e mai col sale e con l'acqua fredda: finalmente possiamo iniziare a mescolare il tutto. L'aggiunta dello zucchero non favorisce la lievitazione, ma ci aiuta solo nella colorazione dell'impasto durante la cottura.
Aggiungiamo i 50g di olio, e dopo un po' aggiungiamo anche la restante parte di farina (600g). Appena l'impasto ci sembrerà abbastanza solido, possiamo spostarci su un piano da lavoro. Lavoriamo l'impasto a due mani finchè non otteniamo un composto liscio, uniforme ed elastico, aggiungendo sempre un pizzico di farina sul banco per poter continuare ad impastare evitando che il composto si appiccichi. L'impasto deve essere lavorato per almeno 20 minuti a mano, per far sì che la maglia glutinica sia bella rigida e ci permetta di far lievitare bene il nostro panetto. Una volta liscio e corposo, copriamo il panetto con un canovaccio umido e lo lasciamo riposare per circa 40 minuti.
Dopo 40 minuti, siamo pronti per la stagliatura: con le mani sporche di farina, creiamo vari filoni dal nostro impasto, e creiamo panetti dello stesso peso per avere pizze uguali (vi suggeriamo l'uso della bilancia). Con 1l d'acqua otteremo dalle 8 alle 12 pizze da circa 250g: le copriamo con un panno umido o le mettiamo in un contenitore e lasciamo riposare 8/12 ore.
Trascorse le 12 ore, accendiamo prima di tutto il forno in modalità grill alla massima temperatura, poi accendere anche il fuoco sotto la padella. Fase molto importante per la pizza napoletana in padella è la stesura: dobbiamo sempre spingere, a mani incrociate, dal centro verso il bordo, in modo tale che l'aria si sposti verso il cornicione.
Per condire usiamo pomodoro pelato, fior di latte, parmigiano, basilico e olio extravergine d'oliva. Poniamo prima il disco sulla padella, poi la condiamo e una volta terminato il procedimento poniamo un coperchio. La cottura prevede 2 minuti in padella a fuoco medio e 1 minuto e mezzo in forno a grill.
La nostra pizza napoletana in padella è pronta! Aggiungiamo un filo d'olio a crudo e poniamo in un piatto.
Fateci sapere se la ricetta vi è piaciuta!
Trovate il video completo sul canale YouTube Italia Squisita
Ersilia Cacace 10/06/2020 0
Parmigiana di melanzane, il contorno più amato dai napoletani
La parmigiana di melanzane è uno dei piatti della tradizione campana più amati di sempre. Una vera e propria esplosione di gusto e di bontà già dal primo morso, la parmigiana rappresenta un piatto "povero" del sud Italia, anche se non è per niente povero di calorie! Viene solitamente consumato come contorno, anche s epuò ritenersi un vero e proprio piatto unico, soprattutto se si segue la tradizione che vuole le melanzane impanate e fritte per ben due volte. Quindi si potrà ben immaginare quanto sia importante l'apporto calorico che derivi da questo piatto. Contorno che è stato poi fortemente rivalutato nel moderno street food e anche nel foodporn, inserendolo come contorno nei panini o sulla pizza.
Dopo averla mangiata a sazietà dalle vostre nonne, oltre a gustarla nei pub e in pizzeria, l'avete mai preparata a casa? Approfittiamo di questa verdura di stagione per poterla mangiare anche a casa, fatta come Dio comanda! Di seguito vi lasciamo ingredienti e procedimento: mettiamoci all'opera!
INGREDIENTI
- 1,5 kg di melanzane
- 500g di fiordilatte
- 1/2 cipolla
- pepe nero q.b.
- sale fino q.b.
- 30g di sale grosso (per spurgare le melanzane)
- 1,5l di passata di pomodoro
- 150g parmigiano reggiano
- olio evo q.b.
- qualche foglia di basilico
- olio di semi di arachide (per friggere le melanzane q.b.)
PARMIGIANA DI MELANZANE: LA RICETTA
Cominciamo lavando e asciugando le melanzane, eliminiamo il picciolo e affettiamo nel senso della lunghezza per ottenere delle fette spesse circa 4-5 mm. Disponiamo le fette in un colapasta e cospargiamo con sale grosso fino all'ultima fetta. Poniamo al di sopra del cumulo delle fette un peso, in modo tale che le melanzane possano eliminare tutta l'acqua che non ci aiuterebbe con la frittura. Lasciamo così per almeno un'ora, poi sciacquiamo e asciughiamo prima di utilizzarle. Intanto tagliamo a parte il fior di latte a fettine o a cubetti e mettiamo a scolarlo.
Passiamo quindi al sugo, mettendo un filo d'olio e la cipolla tritata in una pentola, facendola rosolare qualche istante. Quindi agigungiamo la passata, un bicchiere d'acqua e saliamo il tutto, lasciando cuocere per circa 45 minuti. A fine cottura aggiungiamo le foglie di basilico spezzettate.
Passiamo ora alla frittura: aggiungiamo abbondante olio di arachide in una padella e aspettiamo che si riscaldi. Immergiamo poche fette alla volta, e dopo la frittura le poniamo su carta assorbente, procedendo cosi con tutte le fette.
Finalmente abbiamo tutto ciò che ci serve per la composizione!
Quindi prendiamo una pirofila di dimensioni 20x30 cm circa: sporchiamo prima con un po' di sugo, poi agigungiamo la prima fila di melanzane. Dopodichè aggiungiamo il fior di latte, il parmigiano e un pizzico di pepe chiudendo con un altro po' di sugo, e procediamo facendo altri strati di melanzane. Sull'ultimo strato versiamo la restante parte si dugo, poi inforniamo a 200° per circa 40 minuti. Una volta sfornata, facciamola assestare qualche istante prima di servire.
La nostra parmigiana di melanzane è pronta!
Lasciateci un commento per farci sapere se vi è piaciuta!
(Foto credit: reportageonline.it)
Ersilia Cacace 22/04/2020 0
Coronavirus: digitalizzazione e ristorazione
Ad oltre 40 giorni dall’inizio della quarantena è arrivato il momento di tirare le somme sul futuro prossimo.
Mentre in tutta Italia il lockdown ha arrestato bruscamente l’economia generale, concedendo però il delivery alle attività ristorative, in Campania è stata invece imposta la chiusura dal governatore Vincenzo De Luca. Gli atteggiamenti del governo campano non sono del tutto condannabili, in quanto c’è stata una situazione improvvisa alla quale non si sapeva come porre rimedio: esempio lampante è costituito dalla serie di provvedimenti presi di volta in volta, come il lockdown prolungato di 15 giorni ogni 15 giorni, altrimenti (molto probabilmente) sarebbe stata una strage.
C’è anche da dire che il clima ci ha aiutato tantissimo (fortuna nella sfortuna), uno dei motivi per cui c’è stata differenza nelle gestione del virus con il Settentrione. L’avvicinarsi della bella stagione ha fatto la sua parte, così come la reciproca collaborazione tra cittadinanza e strutture sanitarie. Checché se ne dica, l’Italia ha rappresentato in questi mesi un esempio virtuoso a livello mondiale.
Certo, tutto molto lodevole fin qui.
Ma ora? Quali saranno le direttive del nostro governo? Quali saranno le strategie adottate per risollevare l’economia ormai morente della nostra nazione dopo un arresto così drammatico?
Dopo questo stop forzato, ci saranno vari step (le cosiddette “fasi”) che permetteranno alle diverse aziende, di volta in volta ed in maniera graduale, di riprendere la loro attività. Fabbriche, librerie e cartolibrerie, uffici e solo in coda a tute queste attività si ipotizza la totale riapertura al pubblico da parte delle attività ristorative, per le quali, come abbiamo detto, sono stati presi diversi provvedimenti da regione a regione.
Ma pare che le attività ristorative di tutta Italia, frementi per l’imminente riapertura, possano finalmente tirare un sospiro di sollievo, grazie alla papabile possibilità di riprendere almeno con il delivery in tutte le regioni, ossia la consegna a domicilio (da non confondere con l’asporto, che al momento non è ancora contemplato). Come tutte le norme che vengono generalmente applicate, si tenterà di verificare quali risultati si possano ottenere, ma ovviamente tutto andrà rivisto strada facendo. La ristorazione offre lavoro a una quantità inimmaginabile di persone (se si volessero conteggiare anche gli impiegati a nero, le principali vittime di questa vicenda).
Quindi ci sarà sicuramente un’impennata del delivery, quasi come se fosse un’evoluzione naturale e necessaria della ristorazione (per dirla in forma darwiniana), ma non si può pensare di sostituire col delivery la food experience, la location, il personale e la convivialità: la ristorazione non era vista come necessità di andare a mangiare, ma come un piacevole momento che si svolge all’interno della cornice ristorativa.
Ed è qui che la digitalizzazione entra in gioco, stravolgendolo, rigirando le carte, ed assumendo un ruolo che fino ad ora sembrava solo opzionale e “faceva figo”.
Ora la digitalizzazione diventa quasi una via obbligata, visto lo stravolgimento sociale che stiamo attraversando, e che ci accompagnerà presumibilmente ancora per molto tempo. La scelta di adottare un menù digitale, che fino a qualche settimana fa poteva apparire come un servizio extra, è diventata improvvisamente necessaria.
Chi oserà più consultare un menù cartaceo all’interno di un’attività ristorativa? Ma ancor prima, quale sarà il modo di ordinare cibo a domicilio se non quello di consultare il menù digitale? Appare chiaro che in questi giorni la maggior parte delle attività, frementi per l’imminente apertura, si stiano attrezzando in questo senso. Piattaforme come Scoutmenu ci hanno visto lungo, cominciando a sviluppare soluzioni digitali per questo settore già da ben 4 anni.
La scelta di possedere un menù digitale, laddove prima risultasse un plus, si rivela ora imprescindibile per affrontare le varie fasi della ripresa economica, sia per il delivery, per l’asporto e soprattutto per il servizio ai tavoli.
Per quanto riguarda le altre misure di sicurezza ed igienico-sanitarie varate in questi giorni dal governo, non potremo non attenerci ad esse, considerando la curva dei contagi una volta entrati nella cosiddetta “FASE 2” e prendere atto delle diverse disposizioni, regolandosi di conseguenza.
Una cosa è certa: da Maggio fino a Dicembre ne vedremo delle belle.
Ersilia Cacace 15/04/2020 0
Spaghetti alla Nerano, uno dei piatti più amati della cucina campana
Gli spaghetti alla Nerano sono un primo piatto tipico della Campania; volendo essere precisi, trovanoo la loro origine a Marina di Nerano. La ricetta originale, infatti, è stata creata dal ristorante "Maria Grazia", in costiera amalfitana, e nasce intorno agli anni 50. Gli spaghetti con zucchine alla Nerano sono incredibilmente gustosi, semplici e veloci da preparare. L'ingrediente speciale che dona un sapore unico al piatto è il Provolone del Monaco, prodotto tipico di Agerola, paesino sui Monti Lattari: si tratta di un formaggio particolarmente saporito e a pasta filante. Con pochi e semplici ingredienti creerete un piatto di spaghetti speciale che i vostri ospiti ricorderanno per sempre!
Passiamo subito alla ricetta!
INGREDIENTI x2 persone
- 200 gr di spaghetti (o linguine)
- 3 zucchine (grandezza medio/piccola)
- 60 gr di provolone del Monaco
- un paio di foglie di basilico
- 1 aglio
- olio evo (extravergine di oliva) q.b.
- un pizzico di sale
COME PREPARARE GLI SPAGHETTI ALLA NERANO
Tagliate a rondelle sottili le zucchine e friggetele in abbondante olio extravergine, finchè non saranno dorate. Adagiate le zucchine su carta da cucina in modo che si asciughino e che l'olio in eccesso venga assorbito.
Quando le zucchine si sono intiepidite e asciugate prendete una manciata abbondante di foglie di basilico e lavatele. Unite poi le foglie di basilico alle zucchine fritte, e intanto fate bollire l'acqua in una pentola capiente per cuocere gli spaghetti.
In una padella dai bordi alti versate un filo d'olio e mettete lo spicchio d'aglio a soffriggere. Una volta che l'aglio si è abbondantemente dorato, buttatelo. Mettete le zucchine nella padella e lasciatele a sfriggere e insaporire per qualche minuto. Scolate gli spaghetti ancora al dente, mettendo da parte due tazze di acqua di cottura, e metteteli direttamente nella padella con le zucchine. Grattugiate il provolone del Monaco, aggiungetelo agli spaghetti e unite una tazza di acqua di cottura.
Mantecate per qualche minuto fino a che gli spaghetti non saranno pronti. Aggiungere altra acqua di cottura all'occorrenza in modo che si crei una deliziosa cremina.
Gli spaghetti alla Nerano sono da consumare subito in modo che la pasta sia perfettamente al dente e che le zucchine fritte non perdano di consistenza. Se vi avanzano delle zucchine, potrete conservarle in frigorifero per un paio di giorni, per usarle come contorno o per replicare il piatto se vi è piaciuto!
Ersilia Cacace
Photocredit: @elbarbafood
Ersilia Cacace 01/04/2020 0
Ricetta per pancake fatti in casa
La scorsa settimana vi abbiamo deliziato con una fantastica ricetta per fare le crepe a casa proprio come quelle del bar. Stavolta vi presentiamo un altro grande protagonista dello "sweet foodporn", i pancake, un dolce americano che ormai spopola da anni anche qui in Italia. Come le crepe, anche i pancake sono veramente semplicissimi da preparare e da gustare sul divano della propria casa, farcendoli sia con sciroppo d'acero (il classico topping americano), sia con marmellata, Nutella o qualsiasi altra crema spalmabile.
Ma passiamo subito alla ricetta!
INGREDIENTI
- 250 ml di latte
- 200 gr di farina 00
- 60 gr di zucchero
- 1 uovo
- 1 cucchiaino di lievito per dolci
(PS: per i pancake al cacao, basta aggiungere al nostro impasto qualche cucchiaino di cacao in polvere!)
PROCEDIMENTO
Mettere in una ciotola l'uovo insieme allo zucchero e sbatterli con una forchetta. Aggiungere il latte e continuare a sbattere con la forchetta o con una frusta a mano. A poco a poco aggiungere la farina setacciata e il lievito per dolci in polvere; continuare a mescolare per evitare che si formino grumi, finchè non si forma una pastella liscia ed omogenea.
Far riscaldare una padella antiaderente; quando sarà calda, mettere a cuocere un mestolo di impasto e far cuocere per circa 5 minuti per lato.
I nostri pancake sono pronti! Non vi resta che guarnirli e farci sapere se vi sono piaciuti!
Photo credit: @elbarbafood