Specialità provenienti dalle regioni italiane

29 articoli nella categoria Specialità campane

Ersilia Cacace 15/04/2020 0

Spaghetti alla Nerano, uno dei piatti più amati della cucina campana

Gli spaghetti alla Nerano sono un primo piatto tipico della Campania; volendo essere precisi, trovanoo la loro origine a Marina di Nerano. La ricetta originale, infatti, è stata creata dal ristorante "Maria Grazia", in costiera amalfitana, e nasce intorno agli anni 50. Gli spaghetti con zucchine alla Nerano sono incredibilmente gustosi, semplici e veloci da preparare. L'ingrediente speciale che dona un sapore unico al piatto è il Provolone del Monaco, prodotto tipico di Agerola, paesino sui Monti Lattari: si tratta di un formaggio particolarmente saporito e a pasta filante. Con pochi e semplici ingredienti creerete un piatto di spaghetti speciale che i vostri ospiti ricorderanno per sempre! Passiamo subito alla ricetta!     INGREDIENTI x2 persone - 200 gr di spaghetti (o linguine) - 3 zucchine (grandezza medio/piccola) - 60 gr di provolone del Monaco - un paio di foglie di basilico - 1 aglio - olio evo (extravergine di oliva) q.b. - un pizzico di sale       COME PREPARARE GLI SPAGHETTI ALLA NERANO Tagliate a rondelle sottili le zucchine e friggetele in abbondante olio extravergine, finchè non saranno dorate. Adagiate le zucchine su carta da cucina in modo che si asciughino e che l'olio in eccesso venga assorbito. Quando le zucchine si sono intiepidite e asciugate prendete una manciata abbondante di foglie di basilico e lavatele. Unite poi le foglie di basilico alle zucchine fritte, e intanto fate bollire l'acqua in una pentola capiente per cuocere gli spaghetti. In una padella dai bordi alti versate un filo d'olio e mettete lo spicchio d'aglio a soffriggere. Una volta che l'aglio si è abbondantemente dorato, buttatelo. Mettete le zucchine nella padella e lasciatele a sfriggere e insaporire  per qualche minuto. Scolate gli spaghetti ancora al dente, mettendo da parte due tazze di acqua di cottura, e metteteli direttamente nella padella con le zucchine. Grattugiate il provolone del Monaco, aggiungetelo agli spaghetti e unite una tazza di acqua di cottura. Mantecate per qualche minuto fino a che gli spaghetti non saranno pronti. Aggiungere altra acqua di cottura all'occorrenza in modo che si crei una deliziosa cremina. Gli spaghetti alla Nerano sono da consumare subito in modo che la pasta sia perfettamente al dente e che le zucchine fritte non perdano di consistenza. Se vi avanzano delle zucchine, potrete conservarle in frigorifero per un paio di giorni, per usarle come contorno o per replicare il piatto se vi è piaciuto!   Ersilia Cacace  @labossdellepizze @campaniafoodgirl @scoutmenu Photocredit: @elbarbafood  
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Ersilia Cacace 10/06/2020 0

Parmigiana di melanzane, il contorno più amato dai napoletani

La parmigiana di melanzane è uno dei piatti della tradizione campana più amati di sempre. Una vera e propria esplosione di gusto e di bontà già dal primo morso, la parmigiana rappresenta un piatto "povero" del sud Italia, anche se non è per niente povero di calorie! Viene solitamente consumato come contorno, anche s epuò ritenersi un vero e proprio piatto unico, soprattutto se si segue la tradizione che vuole le melanzane impanate e fritte per ben due volte. Quindi si potrà ben immaginare quanto sia importante l'apporto calorico che derivi da questo piatto. Contorno che è stato poi fortemente rivalutato nel moderno street food e anche nel foodporn, inserendolo come contorno nei panini o sulla pizza. Dopo averla mangiata a sazietà dalle vostre nonne, oltre a gustarla nei pub e in pizzeria, l'avete mai preparata a casa? Approfittiamo di questa verdura di stagione per poterla mangiare anche a casa, fatta come Dio comanda! Di seguito vi lasciamo ingredienti e procedimento: mettiamoci all'opera!   INGREDIENTI  - 1,5 kg di melanzane - 500g di fiordilatte - 1/2 cipolla - pepe nero q.b. - sale fino q.b. - 30g di sale grosso (per spurgare le melanzane) - 1,5l di passata di pomodoro - 150g parmigiano reggiano  - olio evo q.b. - qualche foglia di basilico - olio di semi di arachide (per friggere le melanzane q.b.)   PARMIGIANA DI MELANZANE: LA RICETTA Cominciamo lavando e asciugando le melanzane, eliminiamo il picciolo e affettiamo nel senso della lunghezza per ottenere delle fette spesse circa 4-5 mm. Disponiamo le fette in un colapasta e cospargiamo con sale grosso fino all'ultima fetta. Poniamo al di sopra del cumulo delle fette un peso, in modo tale che le melanzane possano eliminare tutta l'acqua che non ci aiuterebbe con la frittura. Lasciamo così per almeno un'ora, poi sciacquiamo e asciughiamo prima di utilizzarle. Intanto tagliamo a parte il fior di latte a fettine o a cubetti e mettiamo a scolarlo. Passiamo quindi al sugo, mettendo un filo d'olio e la cipolla tritata in una pentola, facendola rosolare qualche istante. Quindi agigungiamo la passata, un bicchiere d'acqua e saliamo il tutto, lasciando cuocere per circa 45 minuti. A fine cottura aggiungiamo le foglie di basilico spezzettate. Passiamo ora alla frittura: aggiungiamo abbondante olio di arachide in una padella e aspettiamo che si riscaldi. Immergiamo poche fette alla volta, e dopo la frittura le poniamo su carta assorbente, procedendo cosi con tutte le fette.   Finalmente abbiamo tutto ciò che ci serve per la composizione! Quindi prendiamo una pirofila di dimensioni 20x30 cm circa: sporchiamo prima con un po' di sugo, poi agigungiamo la prima fila di melanzane. Dopodichè aggiungiamo il fior di latte, il parmigiano e un pizzico di pepe chiudendo con un altro po' di sugo, e procediamo facendo altri strati di melanzane. Sull'ultimo strato versiamo la restante parte si dugo, poi inforniamo a 200° per circa 40 minuti. Una volta sfornata, facciamola assestare qualche istante prima di servire.   La nostra parmigiana di melanzane è pronta! Lasciateci un commento per farci sapere se vi è piaciuta!   (Foto credit: reportageonline.it)       
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Ersilia Cacace 17/06/2020 0

Pizza napoletana in padella di Davide Civitiello

Durante la quarantena causa Covid-19, praticamente in ogni casa italiana ci si è messi con le mani in pasta per preparare la pizza homemade. Il perché è ovvio: noi italiani proprio non sappiamo rinunciare alla pizza: quindi ci siamo adeguati ed arrangiati in casa, attendendo con ansia la riapertura delle pizzerie. Adesso che finalmente sono riaperte, capita però di avere ancora quella voglia di stare a smanettare ai fornelli o di impastare per on perdere la manualità acquisita in questi mesi, che ha dato anche una certa soddisfazione. Ma il tempo ovviamente si è ridotto: abbiamo ripreso a lavorare, e i tempi per lunghe lievitazioni ed infornate non c'è più. Inoltre, si ha di nuovo la possibilità di condividere le serate assieme ad amici e parenti, e quindi è più alta la possibilità di visite improvvisate. Cosa prepariamo in caso di emergenza? Qui ci viene in aiuto uno dei pizzaioli napoletani più famosi al mondo, Davide Civiliello, che ci propone la sua ricetta per una buona pizza napoletana in padella. Scopriamo subito come prepararla! (In fondo all'articolo trovate il link alla videoricetta)   INGREDIENTI  x12 - 1 l di acqua - 50 g di sale - 2 g di lievito fresco - 1 kg di farina 00 (I) - 600 g di farina 00 (II) - 15 g di zucchero semolato - 50 g di olio evo (extravergine d'oliva)   PIZZA NAPOLETANA IN PADELLA: PROCEDIMENTO In una grossa bacinella versiamo l'acqua, il sale, lo zucchero e iniziamo a sciogliere mescolando. Iniziamo ad aggiungere il primo kg di farina nell'acqua e i 2g di lievito fresco, che vanno aggiunti assieme alla farina e mai col sale e con l'acqua fredda: finalmente possiamo iniziare a mescolare il tutto. L'aggiunta dello zucchero non favorisce la lievitazione, ma ci aiuta solo nella colorazione dell'impasto durante la cottura. Aggiungiamo i 50g di olio, e dopo un po' aggiungiamo anche la restante parte di farina (600g). Appena l'impasto ci sembrerà abbastanza solido, possiamo spostarci su un piano da lavoro. Lavoriamo l'impasto a due mani finchè non otteniamo un composto liscio, uniforme ed elastico, aggiungendo sempre un pizzico di farina sul banco per poter continuare ad impastare evitando che il composto si appiccichi. L'impasto deve essere lavorato per almeno 20 minuti a mano, per far sì che la maglia glutinica sia bella rigida e ci permetta di far lievitare bene il nostro panetto. Una volta liscio e corposo, copriamo il panetto con un canovaccio umido e lo lasciamo riposare per circa 40 minuti. Dopo 40 minuti, siamo pronti per la stagliatura: con le mani sporche di farina, creiamo vari filoni dal nostro impasto, e creiamo panetti dello stesso peso per avere pizze uguali (vi suggeriamo l'uso della bilancia). Con 1l d'acqua otteremo dalle 8 alle 12 pizze da circa 250g: le copriamo con un panno umido o le mettiamo in un contenitore e lasciamo riposare 8/12 ore. Trascorse le 12 ore, accendiamo prima di tutto il forno in modalità grill alla massima temperatura, poi accendere anche il fuoco sotto la padella. Fase molto importante per la pizza napoletana in padella è la stesura: dobbiamo sempre spingere, a mani incrociate, dal centro verso il bordo, in modo tale che l'aria si sposti verso il cornicione.  Per condire usiamo pomodoro pelato, fior di latte, parmigiano, basilico e olio extravergine d'oliva. Poniamo prima il disco sulla padella, poi la condiamo e una volta terminato il procedimento poniamo un coperchio. La cottura prevede 2 minuti in padella a fuoco medio e 1 minuto e mezzo in forno a grill.  La nostra pizza napoletana in padella è pronta! Aggiungiamo un filo d'olio a crudo e poniamo in un piatto. Fateci sapere se la ricetta vi è piaciuta! Trovate il video completo sul canale YouTube Italia Squisita        
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Ersilia Cacace 24/06/2020 0

Ragù Napoletano: storia, leggenda e preparazione

Il ragù napoletano è sicuramente il condimento più conosciuto della cucina napoletana; nonostante i lunghi tempi di preparazione, risulta uno dei piatti più frequentemente cucinati nelle case e nelle trattorie partenopee. Il ragù napoletano risulta essere anche un piatto tipicamente festivo consistente nell'unione di carne di manzo tracchia di locena, cotta in salsa di pomodoro San Marzano, a fuoco molto lento. Qual è l'origine del ragù? Secondo la leggenda, a Napoli alla fine del Trecento esisteva la Compagnia dei Bianchi di giustizia che percorreva la città a piedi invocando "misericordia e pace". La compagnia giunse presso il "Palazzo dell'Imperatore" tuttora esistente in via Tribunali, che fu dimora di Carlo, imperatore di Costantinopoli e di Maria di Valois figlia di re Carlo d'Angiò. All'epoca il palazzo era abitato da un signore scortese quanto crudele, a tal punto che tutti cercavano di evitare. La predicazione della Compagnia convinse la popolazione a rappacificarsi con i propri nemici, ma solo il nobile che risiedeva nel "Palazzo dell'Imperatore" decise di non accettare l'invito dei bianchi. Non cedette neanche quando il figliolo di tre mesi, in braccio alla balia sfilò le manine dalle fasce e incrociandole gridò tre volte: "Misericordia e pace". Il nobile era accecato dall'ira, serbava rancore e vendetta, e un giorno la sua compagna per ammorbidirlo gli preparò un piatto di maccheroni. La provvidenza riempì il piatto di una salsa piena di sangue. Finalmente, commosso dal prodigio, l'ostinato signore si riappacificò con i suoi nemici e vestì il bianco saio della Compagnia. Sua moglie, in seguito all'inaspettata decisione, preparò di nuovo i maccheroni, che anche quella volta, come per magia, divennero rossi. Quel misterioso condimento aveva un invitante profumo, molto intenso, e il signore nell'assaggiarlo trovò che era veramente buono e saporito. Lo chiamò così "raù" lo stesso nome del suo bambino. In realtà il termine ragù deriva dal francese ragoût, che indica un tipo di cottura di carne e verdure, simile allo spezzatino. Bisogna inoltre ricordare che il pomodoro non arrivò in Europa prima della fine del XVI secolo.   Il ragù napoletano è decantato anche da Eduardo De Filippo in una sua poesia dal titolo, appunto: 'O rraù. « 'O rraù ca me piace a mem' 'o ffaceva sulo mammà.A che m'aggio spusato a te,ne parlammo pè ne parlà.Io nun songo difficultuso;ma luvàmmel' 'a miezo st'usoSì, va buono: comme vuò tu.Mò ce avéssem' appiccecà?Tu che dice? Chest'è rraù?E io m' 'o mmagno pè m' 'o mangià...M' 'a faje dicere 'na parola?...Chesta è carne c' 'a pummarola» (Eduardo, 'O rraù.)   Il ragù, come recita la poesia di Eduardo, non è la carne c' ‘a pummarola. Non è di facile realizzazione e inoltre per essere saporito come quello della mamma del de Filippo richiede una lunghissima cottura. Attualmente si usa chiamare ragù un sugo di pomodoro nel quale si è cotta della carne. Il ragù, come recita Eduardo, veniva cotto su di una fornacella a carbone e doveva cuocere per almeno sei ore. La pentola in cui si dovrebbe cuocere è un tegame di rame, e per rimestarlo occorre la cucchiarella (il cucchiaio di legno). Il ragù napoletano è il piatto tipico domenicale e base per altre pietanze altrettanto saporite, come ad esempio la tipica lasagna che a Napoli viene preparata con una grande quantità di ingredienti durante il periodo di Carnevale.    Qual è la ricetta? Ve la lasciamo di seguito!   INGREDIENTI 1 kg di Muscolo Di Manzo 2 cipolle medie 2 litri di passata di pomodoro 200 g di olio d'oliva 6 tracchiulelle (costine di maiale) 1/4 di litro di vino rosso preferibilmente di Gragnano basilico sale q.b.   RAGU' NAPOLETANO: PREPARAZIONE È consigliabile prepararlo un giorno prima mettendo la carne nel tegame, unitamente alle cipolle affettate sottilmente e all'olio. Carne e cipolla dovranno rosolare insieme: la prima facendo la sua crosta scura, le seconde dovranno man mano appassire senza bruciare. Per ottenere questo risultato, bisogna rimanere attaccati ai fornelli, pronti a rimestare con la cucchiarella di legno, e irrorare con il vino, appena il sugo si sarà asciugato: le cipolle si dovranno consumare, fino quasi a dileguarsi. Quando la carne sarà diventata di un bel colore dorato, sciogliete il cucchiaio di conserva nel tegame e aggiungete la passata di pomodoro. Salate a piacere e mettete a cuocere a fuoco bassissimo: il ragù dovrà, come si dice a Napoli, "pippiare" o "pappuliare" e cioè dovrà sobbollire a malapena. A quel punto coprirete la pentola con un coperchio, ma senza chiuderlo del tutto. Il ragù dovrà cuocere per almeno tre ore, di tanto in tanto rimestatelo facendo attenzione che non si attacchi sul fondo della pentola. In alcuni quartieri c'è la curiosa abitudine di aggiungere del cioccolato fondente al 70%, nella misura di 150 g su 5 litri, per correggere l'acidità dei pomodori. Per la pasta, vi consigliamo di optare per i famosi ziti spezzati o comunque per delle tipologie di pasta corta. Buon appetito!      Photocredit: Tandem ragù Napoli          
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Ersilia Cacace 15/07/2020 0

Pizza fiocco: storia, ricetta e preparazione

La Pizza Fiocco è la pizza più copiata degli ultimi anni. Diverse sono le versioni proposte da pizzaioli e pizzerie, ma la ricetta originale è solo una, quella del maestro pizzaiolo Roberto Susta, della pizzeria Sustable di Volla (che in molti ricorderanno col nome di Shekkinah). La ricetta originale, secondo il maestro Susta, prevede una base pizza con panna, prosciutto cotto, patate schiacciate, mozzarella, olio e pepe. Molti invece, nel riproporre tale pizza nei loro menù, sono passati a definire Fiocco la pizza con panna, prosciutto cotto, mozzarella ma crocché (interi o a pezzetti) al posto delle patate lesse. Abbiamo chiesto a Roberto la ricetta originale della pizza da lui ideata per darvi la possibilità di poterla preparare anche a casa vostra! Logicamente, partiremo dalla preparazione della pizza fatta in casa, che verrà poi farcita secondo la ricetta della vera pizza Fiocco.   PIZZA FIOCCO: INGREDIENTI   Ricetta pizza fatta in casa: -       1kg farina -       600 g acqua -       20 g lievito di birra -       20 g zucchero -       20 g olio -       20 g sale   Per la farcitura: -       1 confezione Panna da cucina -       300 g mozzarella -       4 patate -       Formaggio grattugiato q.b. -       Pepe q.b. -       Olio q.b. -       Pan grattato q.b. -       200 g prosciutto cotto     PIZZA FIOCCO: PROCEDIMENTO   In una ciotola, versare la farina, l’olio, lo zucchero, l’acqua a una temperatura di 35° C e infine il sale. Impastare energicamente a mano o in una planetaria per circa 15 minuti. Lasciar lievitare per circa 3 ore. Nel frattempo, lessare le patate; una volta cotte, lasciar raffreddare e condirle con olio, sale e pepe. Quando l’impasto sarà lievitato, ungere una teglia di circa 30 x 40 cm e stendervi l’impasto. Spennellare un po’ d’olio e infornare per una quindicina di minuti in forno preriscaldato statico a 200°. Una volta pronta, estrarre la pizza dal forno e condirla prima con la panna, poi con la mozzarella tagliata a cubetti, il prosciutto cotto. Schiacciare le patate lesse direttamente sulla pizza, aggiungere un filo d’olio, formaggio grattugiato, pepe e pan grattato. Infornare per altri 20 minuti a 200°, e lasciar cuocere finché le patate non assumeranno un colore dorato. La nostra pizza Fiocco è pronta!   Se la ricetta vi è piaciuta, date un’occhiata alla nostra sezione BLOG!   Photo credit: Dylan Bertolini fotografo
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