20 articoli dell'autore Angelo Petrone

Angelo Petrone 11/01/2020 0

Risotto ai funghi: un gourmet della tradizione. La ricetta

E' l'utentico risotto all'italiana cucinato in modo lento e paziente, ideale per accompagnare un secondo di carni grigliate e piatti a base di pollo.Parliamo del risotto ai funghi, un classico delle nostre cucine, frutto della maestria della massaie italiane. Il sapore deve essere delicato come la consistenza del riso: non troppo al dente, né morbido. Insomma non un piatto semplice, ma un piatto che tutti, con un po' di pazienza possono realizzare.

Ingredienti

 

Per sei persone preparare 6 tazze di brodo di pollo, 3 cucchiai di olio d'oliva, funghi porcini, tagliati a fettine sottili, riso Arborio e mezza tazza di vino bianco; naturalmente sale, pepe nero, erba cipollina tritata finemete, quattro cucchiai di burro e il parmigiano grattugiato fresco.

Preparazione del risotto ai funghi

 

 

In una casseruola, scaldare il brodo a fuoco lento mentre in una più grande mescolare con 2 cucchiai di olio d'oliva i funghi e cuocere fino a che risultino morbidi, per circa 3 minuti. Ora bisogna togliere i funghi e il loro brodo mettendoli da parte.

Aggiungere 1 cucchiaio di olio d'oliva alla padella e mescolare gli scalogni e cuocere per 1 minuto.

Aggiungere il riso, mescolando con olio per circa 2 minuti. Quando il riso ha assunto un colore pallido e dorato, versare il vino, mescolando costantemente fino a quando il vino non è completamente assorbito.

Aggiungere mezza tazza di brodo al riso e mescolare fino all'assorbimento. Continua ad aggiungere brodo mezza tazza alla volta, mescolando continuamente, fino a che il riso risulti privo di liquido e ancora al dente; per circa 15-20 minuti.

Ora non resta che togliere dal fuoco e aggiungere i funghi con il loro liquido, burro, erba cipollina e parmigiano. Condire il tutto con sale e pepe a piacere. Insomma molti passaggi, alcuni elaborati, che richiedono pazienza, ma per iun risultato garantito.

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Angelo Petrone 04/01/2020 0

Zeppole di Natale fatte in case: ricetta e procedimento

Le zeppole di natale rappresentano una delle prelibatezze della penisola sorrentina, del salernitano e, con alcune varianti, anche nel Cilento. Anni fa le zeppole di Natale erano vendute agli angoli delle strade, cucinate sul momento, a volte anche con lo strutto Considerate un piatto povero, vista la presenza di pochi semplici ingredienti di basso costo, non mancavano mai soprattutto sulle tavole deile case contadine. Oggi si aggiungono alla lunga lista dei dolci natalizi campani.

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Angelo Petrone 27/12/2019 0

Calzoncelli di castagne: il dolce natalizio salernitano

Non solo pandoro o panettone; non si contano i prodotti che la tradizione del nostro paese propone nel periodo natalizio. Una delle ricette tradizionali della Campania, ed in particolare della zona del salernitano, è quella dei calzoncelli. Si tratta di un prodotto tipico dei Picentini, con un ripieno che ripercorre i prodotti dei boschi e delle campagne dell'area: la castagna, la pera e la nocciola. Ma come si preparano? Ecco gli ingredienti per cento calzoncelli.

 

Il ripieno dei calzoncelli di castagne

 

 

Il ripieno si compone di 500 grammi di cioccolato fondente, stessa quantità di castagne secche e pere secche; il tutto accompagnato da 500 grammi di cacao amaro in polvere, 350 grammi di zucchero e 200 di nocciole tostate. All'impasto va aggiunto anche sei tazze di caffè, e mezzo bicchiere di liquore aromatico. 

La sfoglia 

 

Per realizzare la sfoglia dei calzoncelli occorre un chilo di farina300 grammi di zucchero, un bicchiere di spumante, tre uova intere e 3 tuorli, 150 grammi di olio extravergine di oliva. 

 

La preparazione dei calzoncelli di castagne

 

Il primo passo è far bollire le castagne secche fino ad ammorbidirle per poi lasciarle asciugare e tritarle. Anche le pere secche vanno bollite, lasciate asciugare, e passate al setaccio fino a ricavarne una crema. A questo punto è necessario tritare le nocciole tostate, sciogliere il cioccolato fondente ed unire il tutto in un unico contenitore aggiungendo zucchero, cacao, il liquore e il caffè. Il tutto va mescolato fino a ricavarne un impasto sufficiente omogeneo.

Per realizzare la sfoglia basta stendere la pasta in uno strato sottile e ricavarne dei dischi, considerando che ne occorrerenno due per ogni calzoncello. Sul sul primo si aggiunge il ripieno; il secondo va sopra per richiudere. La chiusura dei due dischi viene realizzata effettuando pressione lungo il bordo grazie ad una forchetta. Soffriggerli in abbondante olio d’oliva bollente. Una volra raffreddati cospargerli con zucchero a velo o, a piacimento, il miele. Insomma una ricetta elaborata, ma con un risultato che non vi deluderà.

 

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Angelo Petrone 18/12/2019 0

Come si prepara una crepe? Ecco l'impasto e il procedimento

Una prelibatezza di origine francese versatile e che piace a tutti. Stiamo parlando della crepe (in italiano crespella), un prodotto che può essere riempito praticamente di tutto: frutta, budino, mousse per dessert e verdure e carni per cena. Un piatto legggero dato che non è necessario aggiungere olio e che può essere congelato per consumarlo successivamente. 

Può sembrare strano; ma non tutti sanno preparare un crepes. E se sei uno di quelli, non ti preoccupare: leggi il procedimento e gli ingredienti per un'ottima crepe.

 

Crepes: gli ingredienti e la preparazione

 

Per preparare una crepes sono necessarie 2 uova, 1 tazza di latte, 2/3 tazze ''classiche'' di farina,1 pizzico di sale, 1 cucchiaino di olio vegetale.

In un frullatore unire uova, latte, farina, sale e olio. Elaborare fino a che il tutto risulti omogeneo. Coprire e conservare in frigorifero per 1 ora.

Scaldare una padella a fuoco medio-alto e spennellare con olio. A questo punto versare un quarto di tazza di pastella per crepe nella padella, inclinandola per ricoprire completamente la superficie. Cuocere 2 a 5 minuti, girando una volta, fino a quando la superficie non diventa dorata. A questo punto non resta che decidere il ripieno. Dolce o salato? A te la scelta!

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Angelo Petrone 11/12/2019 0

Pasta alla zozzona: la tradizione romana in un unico piatto

Insieme alla pasta alla carbonara, al cacio e pepe e alla più celebre pasta alla amatriciana, la pasta alla zozzona è uno dei capisaldi della cucina tradizionale romana. Un piatto che unisce tutti, ma soprattutto che unisce le tre prelibatezze tipiche romane in un'unica ricetta. Eh sì, perché la pasta alla zozzona si prepara con il pecorino romano, il guanciale e le uova come la carbonara, la salsiccia e i pomodorini. Tutta la cucina della capitale in un piatto unico, estremamente ricco e ben distante dalla tendenza di oggi a ricercare la ''leggerezza'' e al gourmet.

Insomma la pasta alla zozzona è per tutti, ma soprattutto per chi vuole godersi il piacere di uno strappo alle regole della dieta. Come tutte le tradizioni del nostro paese, anche la pasta alla zozzona si prepara con ingredienti ben specifici. 

 

Pasta alla zozzona: ingredienti e preparazione

Sono i rigatori a rappresentare la ''base'' della pasta alla zozzona che, come detto, si sposano in un connubio che rappresenta una ''festa per il palato'' con il guanciale, la salsiccia e il pecorino romano. La tradizione indica anche l'aggiunta dei pomodorini in scatola, le uova e l'olio di oliva.  

Il primo passo è mettere a bollire l'acqua fino all'ebollizione, per poi aggiungere il sale. A questo punto affettate il guanciale ricavando delle piccole strisce e tagliate la salsiccia a tocchetti. Il tutto va rosolato con un filo d'olio in un tegame per circa 15 minuti a fuoco mediobasso.

Appena raggiunta la tonalità tipica della rosolatura vanno aggiunti i pomodorini cuocendo il tutto per dieci minuti. Ora, in una ciotolina, versate i tuorli con sessanta grammi di Pecorino romano grattugiato amalgamando il tutto fino a creare una cremina che andrà ad essere aggiunta alla pasta.  Il risultato è un piatto ''robusto'' e che soddisfa i sensi; ideale per chi vuole assaporare la tradizione della cucina romana in un'unica portata.

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E' definito come il ''re dei bulbi'' e rappresenta uno dei piatti della tradizione pugliese per eccellenza. Stiamo parlando dei lampascioni, un tubero apprezzato per le notevoli proprietà terapeutiche. Piccole cipolle dal colore bianco che vengono estratte dall'arido terreno, battuto dal sole implacabile pugliese, i lampascioni rappresentano uno dei simboli della cucina tradizionale della regione.

Nonostante oggi siano una rarità nei supermercati e sulle nostre tavole, i lampascioni fanno parte della cultura di vaste aree del nostro paese e dell'intero Mediterraneo. Si tratta di un tubero noto già agli antichi Egizie e successivamente ai Greci e ai Romani, che gli attribuivano proprietà afrodisiache.

E' la parte interna ad essere particolarmente apprezzata per il sapore amarognolo, ma soprattutto per il profumo davvero particolare. Insomma il lampascione o lo si ama o lo si odia.

Lampascioni: le proprietà nutritive del ''re del bulbo''

Dal magnesio al potassio passando per il fosforo e il ferro: le sostanze contenute nei lampascioni rendono il prodotto  uno dei migliori alleati della salute. La concentrazione di vitamine è alta ed in grado di garantire un'ottima dose di energia per svolgere le attività quotidiane; altro che integratori!

Ma se credete che gli effetti benefici dei lampascioni finiscono qui, vi sbagliate di grosso. I ''Leopoldia comosa'' sono ricchi di sali minerali e dunque hanno un significativo effetto lassativo. Possono, inoltre, diminuire la pressione sanguigna e la concentrazione dei grassi nel sangue abbattendo il rischio di trombosi. Il tutto mentre l'alta percentuale di composti sulfurei garantiscono  un aiuto nella prevenzione dei tumori. Ma come si cucinano i lampascioni?

Usi e ricette dei lampascioni 

Cotti, lessati, conditi con olio, aceto e pepe: le varianti con cui è possibile cucinare i lampascioni sono tante. Può essere utile anche prepararli sott'olio. In questo caso gli ingredienti sono: 

2 kg di lampascioni;

1 litro di aceto di vino bianco;

acqua; 

pepe nero;

olio extravergine di oliva;

Aglio, prezzemolo e, a piacere, la mentuccia.

E' importante, per eliminare il sapore leggermente amaro, immergere i lampascioni in acqua fredda per 24 ore e poi bollire per circa trenhta minuti con sale grosso e aceto di vino bianco. Appena cotti, vanno lasciati raffreddare nell’acqua di cottura e successivamente scolati. Naturalmente quello appena descritto è solo uno dei tanti metodi per cucinare i lampascioni, tra le decine che offre la cucina pugliese. 

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Angelo Petrone 07/12/2019

Lampascioni: come si cucinano? Ricette, proprietà e preparazione

E' definito come il ''re dei bulbi'' e rappresenta uno dei piatti della tradizione pugliese per eccellenza. Stiamo parlando dei lampascioni, un tubero apprezzato per le notevoli proprietà terapeutiche. Piccole cipolle dal colore bianco che vengono estratte dall'arido terreno, battuto dal sole implacabile pugliese, i lampascioni rappresentano uno dei simboli della cucina tradizionale della regione.

Nonostante oggi siano una rarità nei supermercati e sulle nostre tavole, i lampascioni fanno parte della cultura di vaste aree del nostro paese e dell'intero Mediterraneo. Si tratta di un tubero noto già agli antichi Egizie e successivamente ai Greci e ai Romani, che gli attribuivano proprietà afrodisiache.

E' la parte interna ad essere particolarmente apprezzata per il sapore amarognolo, ma soprattutto per il profumo davvero particolare. Insomma il lampascione o lo si ama o lo si odia.

Lampascioni: le proprietà nutritive del ''re del bulbo''

Dal magnesio al potassio passando per il fosforo e il ferro: le sostanze contenute nei lampascioni rendono il prodotto  uno dei migliori alleati della salute. La concentrazione di vitamine è alta ed in grado di garantire un'ottima dose di energia per svolgere le attività quotidiane; altro che integratori!

Ma se credete che gli effetti benefici dei lampascioni finiscono qui, vi sbagliate di grosso. I ''Leopoldia comosa'' sono ricchi di sali minerali e dunque hanno un significativo effetto lassativo. Possono, inoltre, diminuire la pressione sanguigna e la concentrazione dei grassi nel sangue abbattendo il rischio di trombosi. Il tutto mentre l'alta percentuale di composti sulfurei garantiscono  un aiuto nella prevenzione dei tumori. Ma come si cucinano i lampascioni?

Usi e ricette dei lampascioni 

Cotti, lessati, conditi con olio, aceto e pepe: le varianti con cui è possibile cucinare i lampascioni sono tante. Può essere utile anche prepararli sott'olio. In questo caso gli ingredienti sono: 

2 kg di lampascioni;

1 litro di aceto di vino bianco;

acqua; 

pepe nero;

olio extravergine di oliva;

Aglio, prezzemolo e, a piacere, la mentuccia.

E' importante, per eliminare il sapore leggermente amaro, immergere i lampascioni in acqua fredda per 24 ore e poi bollire per circa trenhta minuti con sale grosso e aceto di vino bianco. Appena cotti, vanno lasciati raffreddare nell’acqua di cottura e successivamente scolati. Naturalmente quello appena descritto è solo uno dei tanti metodi per cucinare i lampascioni, tra le decine che offre la cucina pugliese.