Panzerotto napoletano: ricetta, preparazione e ingredienti del 're dello street food' - Scoutmenu

Panzerotto napoletano: ricetta, preparazione e ingredienti del 're dello street food'

Preparazione semplice e consumo veloce. Il panzerotto è uno dei prodotti più conosciuti a Napoli

Angelo Petrone 05/10/2019 0

Un piatto della tradiziona napoletana, ma diffuso in tutto il mondo, soprattutto nel Mediterraneo. Stiamo parlando del panzerotto, una leccoria cucinata al forno, in tante varianti. La frittura nello strutto è, però, l'unica preparazione prevista nella trazione partenopea.

Semplice da preparare, gustoso e comodo da consumare anche in strada: il panzerotto napoletano richiede pochi, semplici ingredienti, un tempo di preparazione di circa 30 minuti e rappresenta una componente essenziale dello ''street food'' italiano. Ma come si prepara il panzerotto napoletano?

 

Panzerotto napoletano: gli ingredienti


Bastano 500 grammi di farina 0, oltre 150 grammi di farina di manitoba per cinque panzerotti. Immancabile l'acqua, in questo caso circa 350 millilitri da aggiungere all'impasto, 10 grammi di sale, il lievito di birra e 200 grammi di passata di pomodoro e mozzarella.

La preparazione del panzerotto napoletano

Come detto la ricetta partenopea prevede la cottura nello strutto. L'impasto, con il ripieno di mozzarella o pomodoro, va modellato chiudendolo fino a creare una sorta di mezzaluna, che si gonfierà durante la cottura.

Ed è proprio da questa fase che il prodotto prende il nome di panzerotto: perché ricorda una pancia, in napoletano ''panza''. Bastano venti minuti percché acquisisca il colore dorato e la consistenza adeguata. Il prodotto va consumato preferibilmente caldo; solo in questa fase mantiene il sapore originario.

Per quanto riguarda il ripieno, non vi resta che sbizzarirvi: dal formaggio alle verdure fino al salame: le varianti sono davvero tanti. E voi? Come lo preferite il panzerotto?

 

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Ersilia Cacace 14/07/2021

Sugo alla genovese: storia e ricetta

Il sugo alla genovese è uno dei piatti indiscutibilmente più amato della cucina tradizionale napoletana e campana. Tanta carne e cipolle sono i due ingredienti magici per realizzare una genovese da urlo. 

Infatti il sugo alla genovese non è altro che una sorta di ragù bianco, a cui si aggiunge una grossa quantità di cipolle che, cotte lentamente, vanno a creare il sugo. 

Ma se è un piatto napoletano, perchè si chiama genovese? Esistono diverse "leggende" attorno a questa fantastica ricetta. 

SUGO ALLA GENOVESE: LA STORIA

Secondo alcuni, il nome genovese deriva dall’origine geografica dei cuochi che, in epoca aragonese, possedevano le osterie situate nella zona del porto. Questi cuochi, che a quanto pare provenivano da Genova, erano soliti condire la pasta con un sugo realizzato con cipolle e carne. Per questo motivo il sugo in questione fu denominato genovese.

Secondo altri, invece, il cuoco che ebbe l'idea di realizzare questa ricetta per la prima volta era napoletano. A questo punto le ipotesi sarebbero due: secondo la prima, il cuoco in questione era chiamato “’o genovese” e da questo soprannome derivò anche il nome del piatto. Invece, volendo dar credito alla seconda versione, questo cuoco lavorava nella zona portuale in una taverna che si trovava nel vicolo dei Genovesi, che a quanto pare non esiste più.

A parte questo piccolo particolare, la taverna era frequentata prevalentemente da marinai di passaggio, che durante le soste sulla terraferma non potevano fare a meno di gustare quel gustoso piatto a base di cipolle e carne di maiale.

In quel periodo, infatti, la carne era un alimento prezioso, e il cuoco, al passaggio del carrettino che la vendeva, era solito comprare gli avanzi che nessuno aveva voluto e che quindi poteva acquistare ad un costo più basso. 

SUGO ALLA GENOVESE:  LA RICETTA

Ma adesso passiamo alla parte più interessante dell'articolo, la ricetta! Quanti di voi sanno come si prepara il sugo alla genovese?

Probabilmente sarete in molti, se ci leggete dalla Campania, la madre patria di questa ricetta. Per tutti gli altri voi che ci leggete dalle altre regioni, mettiamo subito a disposizione ingredienti, dosi e ricetta da seguire alla lettera per ottenere un risultato perfetto!

SUGO ALLA GENOVESE: INGREDIENTI

- 1,5 kg di cipolle dorate

- 1 gambo di sedano

- 3 pomodorini

- 1 carota

- 1 kg di muscolo di bovino

- 1 bicchiere di vino bianco

- 500 g di ziti lunghi (da spezzare a mano)

- olio extra vergina d'oliva

- 200 g di parmigiano reggiano grattugiato

 

SUGO ALLA GENOVESE: PREPARAZIONE

Per prima cosa prepariamo il sugo, visto che dovrà cuocere per almeno 3 ore.

Prendiamo le cipolle e le tagliamo sottilmente; durante la cottura a fuoco lento tenderanno a sfaldarsi, perciò non stiamo li a porre particolare attenzione al taglio. Devono comunque essere tagliate in modo sottile, non molto doppio, proprio per permettere di creare il sugo. Una volta tagliate le cipolle procediamo a tagliare la carota e il sedano a piccoli pezzetti.

In una pentola metiamo un filo d'olio, un po' di cipolla, sedano e carota: facciamo leggermente sfrigolare il tutto per poi aggiungere i pezzid i carne, facendoli leggermente rosolare. Infine sfumiamo un po' alla volta con il vino bianco.

A questo punto aggiungiamo tutto il resto delle cipolle ed un paio di bicchieri d'acqua. In ultimo aggiungiamo i pomodorini, chiudiamo la pentola ed è arrivato il momento di lasciar cuocere a fuoco lento la nostra genovese. In genere il tempo consigliato per la cottura del sugo alla genovese è di tre ore, ricordandoci di salare il nostro  sugo e mescolando ogni tanto per evitare che attacchis ul fondo del tegame.

Trascorso il tempo di cottura, non ci resta che mettere a cuocere la pasta! Mettiamo a bollire una pentola d'acqua, spezziamo la pasta (ziti lunghi) e cuociamo seguendo le indicazioni di cottura, avendo cura di scolarla giusto un paio di minuti prima per evitare che possa scuocere nel momento in cui andremo a condirla col sugo portando via altri minuti di cottura.

Una volta scolata la pasta, la rimettiamo in pentola e aggiungiamo il sugo e il parmigiano, mescolando in maniera decisa.

I nostri ziti alla genovese sono pronti! Trovate altre gustose ricette di primi piatti alla sezione BLOG!

 

Ersilia Cacace

 

(ziti alla genovese del ristorante "La Contrada di Tony" Pozzuoli, Napoli) 

 

 

 

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Ersilia Cacace 17/06/2020

Pizza napoletana in padella di Davide Civitiello

Durante la quarantena causa Covid-19, praticamente in ogni casa italiana ci si è messi con le mani in pasta per preparare la pizza homemade. Il perché è ovvio: noi italiani proprio non sappiamo rinunciare alla pizza: quindi ci siamo adeguati ed arrangiati in casa, attendendo con ansia la riapertura delle pizzerie. Adesso che finalmente sono riaperte, capita però di avere ancora quella voglia di stare a smanettare ai fornelli o di impastare per on perdere la manualità acquisita in questi mesi, che ha dato anche una certa soddisfazione. Ma il tempo ovviamente si è ridotto: abbiamo ripreso a lavorare, e i tempi per lunghe lievitazioni ed infornate non c'è più. Inoltre, si ha di nuovo la possibilità di condividere le serate assieme ad amici e parenti, e quindi è più alta la possibilità di visite improvvisate.

Cosa prepariamo in caso di emergenza? Qui ci viene in aiuto uno dei pizzaioli napoletani più famosi al mondo, Davide Civiliello, che ci propone la sua ricetta per una buona pizza napoletana in padella. Scopriamo subito come prepararla!

(In fondo all'articolo trovate il link alla videoricetta)

 

INGREDIENTI  x12

- 1 l di acqua

- 50 g di sale

- 2 g di lievito fresco

- 1 kg di farina 00 (I)

- 600 g di farina 00 (II)

- 15 g di zucchero semolato

- 50 g di olio evo (extravergine d'oliva)

 

PIZZA NAPOLETANA IN PADELLA: PROCEDIMENTO

In una grossa bacinella versiamo l'acqua, il sale, lo zucchero e iniziamo a sciogliere mescolando. Iniziamo ad aggiungere il primo kg di farina nell'acqua e i 2g di lievito fresco, che vanno aggiunti assieme alla farina e mai col sale e con l'acqua fredda: finalmente possiamo iniziare a mescolare il tutto. L'aggiunta dello zucchero non favorisce la lievitazione, ma ci aiuta solo nella colorazione dell'impasto durante la cottura.

Aggiungiamo i 50g di olio, e dopo un po' aggiungiamo anche la restante parte di farina (600g). Appena l'impasto ci sembrerà abbastanza solido, possiamo spostarci su un piano da lavoro. Lavoriamo l'impasto a due mani finchè non otteniamo un composto liscio, uniforme ed elastico, aggiungendo sempre un pizzico di farina sul banco per poter continuare ad impastare evitando che il composto si appiccichi. L'impasto deve essere lavorato per almeno 20 minuti a mano, per far sì che la maglia glutinica sia bella rigida e ci permetta di far lievitare bene il nostro panetto. Una volta liscio e corposo, copriamo il panetto con un canovaccio umido e lo lasciamo riposare per circa 40 minuti.

Dopo 40 minuti, siamo pronti per la stagliatura: con le mani sporche di farina, creiamo vari filoni dal nostro impasto, e creiamo panetti dello stesso peso per avere pizze uguali (vi suggeriamo l'uso della bilancia). Con 1l d'acqua otteremo dalle 8 alle 12 pizze da circa 250g: le copriamo con un panno umido o le mettiamo in un contenitore e lasciamo riposare 8/12 ore.

Trascorse le 12 ore, accendiamo prima di tutto il forno in modalità grill alla massima temperatura, poi accendere anche il fuoco sotto la padella. Fase molto importante per la pizza napoletana in padella è la stesura: dobbiamo sempre spingere, a mani incrociate, dal centro verso il bordo, in modo tale che l'aria si sposti verso il cornicione. 

Per condire usiamo pomodoro pelato, fior di latte, parmigiano, basilico e olio extravergine d'oliva. Poniamo prima il disco sulla padella, poi la condiamo e una volta terminato il procedimento poniamo un coperchio. La cottura prevede 2 minuti in padella a fuoco medio e 1 minuto e mezzo in forno a grill. 

La nostra pizza napoletana in padella è pronta! Aggiungiamo un filo d'olio a crudo e poniamo in un piatto.

Fateci sapere se la ricetta vi è piaciuta!

Trovate il video completo sul canale YouTube Italia Squisita

 

 

 

 

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Angelo Petrone 12/08/2019

Milza imbottita di Salerno, la ricetta del piatto di San Matteo

Un piatto tipico della gastronomia che appare nelle cucine salernitane, in genere nel periodo di San Matteo: la milza imbottita. Origini che si perdono nei secoli quelle della ''mevza mbuttunata'' che, come tutte le pietanze ''povere'' nasce dalle difficoltà di sostentamento del popolo. E, come spesso accade, è dalle necessità che nascono le  soluzioni, soprattutto quando si parla di mangiare. La ricetta della milza imbottita di Salerno richiede ingredienti semplici.

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