10 curiosità sulla pizza che (forse) non conoscete
Pur avendone mangiate tante nella nostra vita, possiamo dire di sapere tutto sulla pizza? Ecco le 10 curiosità che probabilmente non sapete!
Ersilia Cacace 22/07/2020 0
In una scatola quadrata, dalla forma rotonda, si fa in triangoli per chi la gusta: la pizza è il piatto italiano più conosciuto in tutto il mondo.
Cinque milioni: è questo il numero di pizze che vengono sfornate ogni giorno nel nostro Paese. Se poi proviamo a moltiplicare quel numero per 365, si lievita alla cifra record di un miliardo e mezzo di pizze sfornate ogni anno. Pizza è la parola italiana più pronunciata e conosciuta all’estero, prima ancora di cappuccino, spaghetti ed espresso; rappresenta l’orgoglio del Made in Italy ed è stata ufficialmente riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità.
Pur avendone mangiate tante nella nostra vita, possiamo dire di sapere tutto sulla pizza? Ecco le 10 curiosità che probabilmente non sapete!
Chi ha inventato la pizza? Probabilmente è stata un’invenzione egiziana di nome “pita”. Furono loro la prima popolazione a scoprire il segreto della lievitazione. Nel 4.000 a.C. è nato il primo vero forno, proprio lungo le sponde del fiume Nilo. Gli egiziani erano grandi mangiatori di pita, ma anche grandi bevitori di birra; furono tra i primi a creare l’abbinamento pizza/birra. Parliamo di bene 4500 anni fa.
Come veniva preparata una pizza? In principio, veniva utilizzato il farro. I saraceni importarono le pizze di farro per la prima volta in provincia di Napoli, per la precisione a Torre del Greco. Il farro fu sostituito poi con il grano, e venne successivamente condito con aglio e olio. Il pomodoro arrivò molto più tardi, ovviamente dopo la scoperta dell’America: infatti le prime pizze rosse risalgono al Settecento.
Qual è la pizza più antica? La pizza più antica è la marinara. Infatti è la pizza che raccoglie tutti gli ingredienti utilizzati fino ad allora: pomodoro, aglio, origano, olio extravergine d’oliva. Contrariamente a ciò che si può pensare, il nome non è legato al pesce, bensì al fatto che era il piatto che mangiavano i pescatori una volta rientrati in porto.
Qual è la più antica pizzeria? La più antica pizzeria fu aperta a Napoli nel lontano 1738, si chiama “Port’Alba” e serviva per rifornire gli ambulanti che andavano in giro per la città. Quasi un secolo dopo, fu la prima anche ad offrire tavoli e sedie per i propri clienti, tra cui spiccano nomi come Gabriele D’Annunzio, re Ferdinando di Borbone, Francesco Crispi e Benedetto Croce.
Quando nacque la prima Margherita? La prima Margherita nacque nel 1830, quando il pizzaiolo Raffaele Esposito con la moglie Maria Giovanna Brandi realizzò una pizza in onore della regina Margherita, che chiese espressamente di poterne mangiare una durante una visita a Napoli. Il ragazzo ne preparò tre varianti: una era stata ispirata dai colori della bandiera italiana, la bianca mozzarella, il rosso pomodoro e il verde basilico. Visto l’enorme successo riscosso in quell’occasione, prese il nome della regina.
Quali sono le caratteristiche della pizza napoletana? Esiste un vero e proprio disciplinare che specifica come debba essere eseguita una vera pizza napoletana, stilato dall’AVPN “Associazione verace pizza napoletana”. La pizza deve essere cotta in un forno a legna, non deve essere mai stesa con il mattarello, e non deve superare i 3 millimetri di spessore al centro. Inutile precisare che gli ingredienti con cui viene realizzata debbano provenire soltanto dall’Italia.
Quanto può arrivare a costare una pizza? La più costosa del mondo si chiama “Luigi XIII” e costa la bellezza di 8.300€. Ad inventarla è stato il pizzaiolo di Agropoli Renato Viola. Ha un diametro di 20 centimetri, l’impasto deve lievitare 72 ore, è condita con mozzarella di bufala dop, sale rosa australiano, caviale, aragosta, gamberoni e champagne a fiumi.
Chi mangia più pizza al mondo? Contrariamente a quanto si potrebbe credere, non siamo noi italiani a possedere questo primato. A batterci ci sono gli americani, con oltre 13 kg di pizza a persona all’anno: il doppio di quella mangiata da noi, che deteniamo la medaglia d’argento con 7,6 kg pro capite.
La pizza fa bene o male? La pizza è un alimento che nasce povero, ma con ingredienti semplici e genuini: carboidrati, fibre, proteine e grassi, in un equilibrato rapporto tra loro, fanno sì che la pizza possa essere considerato un pasto completo. Inoltre alcuni anni fa sono state presentate tre pizze, buone da mangiare e terapeutiche: sono Vita, Tiresia ed Eracle. La prima è pensata per le donne che aspettano un bambino, la seconda stimola il metabolismo e l’ultima è ideale per chi fa sport in quanto stimola il reintegro di proteine, vitamine e sali minerali.
Qual è la pizza più lunga del mondo? Il Guinness dei Primati è stato battuto nel 2016 dai pizzaioli napoletani, che hanno realizzato sul lungomare Caracciolo una pizza lunga ben 1,8 km.
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Photocredit: Dylan Bertolini Fotografo per "La contrada di Tony" Pozzuoli (Na)
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Sull'Appenninno Campano, più precisamente nei Comuni irpini di Rocca San Felice, Guardia Lombardi e Frigento viene prodotto un pregiatissimo tipo di formaggio pecorino:
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Ersilia Cacace 10/01/2022
Frittata di maccheroni: la ricetta
Frittata di maccheroni: un piatto nato come riciclo, e che ora invece viene preparato appositamente per diverse occasioni!
La frittata di maccheroni, o di pasta o ancora di spaghetti, è uno dei piatti più amati della tradizione campana.
Molti italiani, nonchè stranieri, non sono a conoscenza di questo piatto assolutamente straordinario della cucina partenopea, e quando lo provano per la prima volta ne restano letteralmente folgorati già solo a sentirne l'odore.
Inutile dire che poi è vero amore già al primo morso! Pasta scaldata, uova, formaggio e pepe sono i quattro ingredienti base per preparare questa prelibatezza, ma col tempo sono nate poi diverse varianti. Varianti che vanno ad incidere non solo sugli ingredienti, ma anche sulla modalità di cottura (infatti c'è chi la cuoce al forno, ottenendo logicamente un risultato leggermente diverso ma sempre super saporito).
La frittata di pasta, o maccheroni (evitiamo di usare la parola spaghetti perché può essere utilizzato qualsiasi formato di pasta), come dicevamo, nasce nei secoli addietro come piatto di recupero: infatti veniva utlizzata la pasta avanzata per evitare di buttarla.
Ai tempi nostri non è più così, anzi: capita sempre più raramente che si tratti di prepararla come piatto di riciclo, ma la si prepara appositamente e in diverse occasioni.
Dal picnic alla giornata al mare, la frittata di maccheroni è diventata una pietanza simbolo anche dei giorni della Pasqua e di Pasquetta, essendo un cibo facilmente trasportabile. Non a caso, la frittata di maccheroni è diventato anche un cibo tipico dello street food campano: non c'è bar o rosticceria che nel centro di Napoli non abbia esposta in vetrina una calda e fumante frittata di maccheroni, pronta per essere affettata e consumata in strada, in ufficio, o da portare a casa come pasto veloce e gustoso.
Ritornando sugli ingredienti, el corso del tempo sono nate talmente tante varianti, che è impossibile stabilire delle ricette ben precise. Ad esempio, basti pensare che se ci avanzano delle tagliatelle al ragù alla bolognese, faremo una frittata di maccheroni alla bolognese.
Inoltre tante persone amano aggiungere salumi e anche formaggi nella frittata, aggiungendoli alla pasta e mescolando tutto insieme, o addirittura facendo in modo che la farcitura si trovi al centro.
Noi oggi vi proponiamo la ricetta classica con uova, formaggio e pepe, ma per realizzare quella con i salumi non dovrete fare altro che tagliarli a cubetti ed aggiungerli alla pasta prima di passare alla cottura!
Frittata di maccheroni: gli ingredienti
Per circa 4 persone
- 500g di pasta (a vostra scelta tra spaghetti o altre tipologie sia di pasta lunga che corta)
- 5 uova (contiamo 1 uovo per ogni 100g di pasta)
- sle q.b.
- pepe q.b.
- olio di semi di arachidi (o di girasole, o anche extra vergine d'oliva)
- 150g di parmigiano reggiano grattugiato
- 50g di pecorino romano
Frittata di maccheroni: preparazione
Per preparare la nostra fritata, se non abbiamo già della pasta avanzata, mettiamo a cuocere la pasta che abbiamo scelto, la scoliamo e la mettiamo a raffreddare in una zuppiera molto capiente (che ci servirà per mescolare la pasta con gli altri ingredienti).
Una volta che si sarà raffreddata, prendiamo le uova e le aggiungiamo nella zuppiera, iniziando a mescolare per amalgamarle bene con la pasta. Continuiamo aggiungendo il parmigiano e il pecorino grattugiati, un pizzico di sale, un bel pizzico di pepe e continuiamo a mescolare il tutto.
A questo punto prendiamo una padella dal fondo ampio e soprattutto dritto, aggiungiamo l'olio e lo facciamo riscaldare.
Una volta che l'olio sarà caldo, prendiamo la zuppiera e aggiungiamo metà della nostra pasta nella padella, avendo cura di livellare per bene la pasta su tutta la superficie della padella. Continuiamo aggiungendo la pasta restante.
La fase di cottura è fondamentale per creare una bella superficie dorata e croccante, mentre il cuore resterà tenero. Dopo circa 10 minuti, dopo aver fatto attenzione a cuocere bene tutti i vari lati della frittata, è arrivato il momento di girarla!
Prendiamo un coperchio di diametro leggermente più grande della padella che stiamo usando, ci avviciniamo al lavello per evitare di far cadere qualche goccia d'olio sui fornetti, e via! Capovolgiamo velocemente la frittata all'ingiù, mantenedola col coperchio: velocemente facciamo scivolare nuovamente la frittata dal coperchio alla padella e la rimettiamo sul fornello.
Attendiamo di nuovo circa 10 minuti ed ecco che la nostra frittata di maccheroni è pronta!
PS: una buona idea è anche quella di inserirla come finger food in un aperitivo, tagliandola a quadrotti o a spicchi!
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Ersilia Cacace 26/02/2020
Ricette di Carnevale: La Lasagna napoletana
Oramai le lasagne imbandiscono le tavole italiane ogni domenica e per tutto l'anno, ma forse nessuno sa che sono le reginette napoletane del martedì grasso e più in generale del periodo di Carnevale, assieme a chiacchiere, migliaccio, castagnole ecc.
La cucina si è talmente aperta a nuovi orizzonti e nuovi palati al punto che la ricetta classica è stata riletta e rivisitata nei modi più svariati, da quelle bianche con besciamella e carne tritata, speck e radicchio, gorgonzola e noci, mortadella e pistacchio, ecc. La ricetta classica prevede ragù alla bolognese (con carne tritata), mozzarella (o provola), basilico e tanta besciamella. Ma quella napoletana presenta delle varianti, che ora vi illustrerò nella ricetta!
INGREDIENTI per 6 persone (una teglia 20x30 cm)
- lasagne all'uovo 500 gr
- pancetta 250 gr
- salsiccia di maiale 250 gr
- braciole di maiale 250 gr
- passata di pomodoro 1,5 lt
- basilico q.b.
- cipolle 1
- sale fino q.b.
- olio extravergine di oliva 30 ml
- un pizzico di pepe
PER LE POLPETTE
- macinato di manzo 300 gr
- parmigiano grattugiato 100 gr
- un pizzico di pepe
- prezzemolo tritato
- sale fino q.b.
- uova 2
- pane raffermo (solo mollica) 100 gr
- olio per friggere q.b.
PER LA FARCITURA
- ricotta di pecora 500 gr
- fiordilatte 400 gr
- provola 400 gr
- uova 4
- parmigiano grattugiato 200 gr
PROCEDIMENTO
Iniziamo col preparare il ragù: prendete la braciola di maiale e tagliatele a piccoli bocconcini, poi riducete a dadini la pancetta, spellate la salsiccia e sbriciolatela, tenendo da parte la carne. Sbucciate la cipolla e affettatela finemente, fatela appassire in un tegame capiente assieme all’olio per qualche minuto. Unite poi la salsiccia sbriciolata e le carni tagliate a pezzi, quindi fatele rosolare per bene; poi aggiungete la passata di pomodoro, salate e lasciate "pappuliare" il tutto a fuoco basso per almeno due ore. Dopodiché spegnete il fuoco e lasciate raffreddare il tutto.
Prendete ora la carne macinata, ponetela in una ciotola ed aggiungete la mollica di pane ridotta in briciole, il prezzemolo tritato, il sale e il pepe; aggiungete le uova e "impastate" il composto finché non risulterà ben omogeneo. Con l’impasto ottenuto, fate delle polpettine non più grandi di una ciliegia. Friggetele in olio di oliva e mettetele a scolare dall’olio in eccesso su di un piatto foderato con carta assorbente.
Nel frattempo fate rassodare le 4 uova e poi, una volta fredde, tagliatele a fettine sottili con un coltello. Tagliate a fettine anche la provola e la mozzarella. In una ciotola, mescolate la ricotta fino a ridurla a crema e stemperatela con un po’ di sugo di pomodoro.
Prendete la teglia e stendete sul fondo un filo di olio e un po’ di sugo. Stendete il primo strato di lasagne e copritele poi con la crema di ricotta, ponete le uova sode tagliate a fettine sottili e distribuite le polpettine fritte, la mozzarella, la provola, il ragù e cospargete con il formaggio grattugiato. Proseguite ponendo un altro strato di sfoglie di lasagna e proseguite come fatto in precedenza alternando gli ingredienti fino ad esaurirli, avendo cura di preparare lo strato finale cospargendolo di solo sugo e formaggio grattugiato.
Infornate in forno statico preriscaldato a 220° per circa 20 minuti (oppure in forno ventilato a 200° per 15-18 minuti), quindi estraete le lasagne e lasciatele riposare per 10 minuti prima di servirle.
Potete conservare le lasagne in frigorifero, coperte con pellicola trasparente o in un contenitore ermetico per 1-2 giorni. Si possono preparare il giorno prima, mantenere in frigorifero coperte con pellicola trasparente e cuocere il giorno dopo. E’ possibile congelarle, solo se si sono utilizzati tutti ingredienti freschi, e preferibilmente da crude: per cuocerle sarà sufficiente scongelarle in frigorifero circa 24 ore prima e poi cuocerle in forno.
La preparazione delle lasagne è piuttosto lunga, quindi si consiglia di preparare almeno il ragù la sera prima. Le lasagne di Carnevale sono un primo piatto ricco di sapori e si prestano ad innumerevoli varianti: potete usare la besciamella invece della ricotta per un gusto più delicato, oppure sostituire la scamorza con la provola. Se amate i sapori forti usate la salsiccia piccante che darà ancora più carattere al piatto!
Fateci sapere se la ricetta vi è piaciuta!