Pizza fritta napoletana: dalle origini ai giorni nostri - Scoutmenu

Pizza fritta napoletana: dalle origini ai giorni nostri

pizza fritta napoletana: origini, storia, tradizioni e ricetta per farla a casa!

Ersilia Cacace 12/08/2020 0

La pizza fritta è uno dei cibi "simbolo" della cultura napoletana. Amata in tutte le versioni e in tutte le salse, la pizza fritta viene preparata in qualsiasi occasione dell'anno e gustata in qualsiasi momento della giornata. Se la pizza è il simbolo gastronomico di Napoli riconosciuto in tutto il mondo, la pizza fritta è una specialità partenopea che fa tornare alla mente gli anni difficili del dopoguerra e la creatività del popolo napoletano.

Seppur diffusa anche nel Lazio meridionale e in alcune zone di Puglia e Toscana, l’origine napoletana della pizza fritta non è in discussione. Alla fine della seconda Guerra mondiale la tradizionale pizza rotonda a Napoli era diventata quasi un lusso: mancavano gli ingredienti per condirla e soprattutto i forni a legna, molti dei quali andati distrutti nei combattimenti per liberare la città. Così si pensò di friggere nell’olio bollente l’impasto, che si gonfiava e dava la sensazione di maggiore sazietà. Oggi la pizza fritta si farcisce con salumi, polpette, provola o friarielli, ai tempi ci si metteva dentro tutto quello che si aveva a disposizione, soprattutto ricotta, che arrivava dalle campagne a buon mercato, e i “ciccioli”, pezzi di grasso di maiale scartati dai tagli pregiati.

Scavando negli archivi storici della gastronomia napoletana, si trova già un nobile parente della pizza fritta. Infatti nel Cinquecento il poeta Giovanni Battista del Tufo parlava delle zeppolelle, croccanti delizie di pasta lievitata che uscivano dalla friggitoria cosparse di miele. Il passo alla versione salata fu breve: baccalà, pesce azzurro e alici furono i primi companatici, come riporta il duca Ippolito Cavalcanti nel suo trattato Cucina teorico-pratica del 1837.

In origine veniva anche chiamata “a ogge a otto”, perché veniva spesso comprata a credito e pagata la settimana successiva. Negli anni del dopoguerra, di solito la pizza fritta veniva preparata direttamente in casa dai pizzaioli nel loro giorno di riposo, per arrotondare le entrate. Poteva capitare anche che il pizzaiolo preparasse l’impasto e intanto la moglie lo friggesse, per vendere poi la pizza fritta appena fuori dall’uscio di casa. Le famiglie dei pizzaioli abitavano di solito nei “bassi”, caratteristici monolocali dal soffitto basso e dall’ingresso direttamente sulla strada.

Con il passare del tempo la pizza fritta divenne una creazione tipicamente femminile: erano le donne a curarne tutta la preparazione e a friggerla e venderla fuori dalle case con banchetti e tegami che fanno parte della memoria storica della città di Napoli. La scesa più famosa che ci ha regalato il cinema è quella di una procace Sophia Loren, venditrice di pizza fritta, che nel film L’oro di Napoli, diretto da Vittorio De Sica nel 1954, grida “Mangi oggi e paghi fra otto giorni”. Sullo sfondo, uno spaccato di vita quotidiana, che in certe vie di Napoli si può rivivere: il sapore della pizza fritta, nelle pizzerie specializzate, rimane quello di un tempo. 

Dopo questo ripasso su storia e tradizioni, direi di passare subito alla ricetta per poterle preparare a casa!

 

INGREDIENTI

farina 00 430 g
acqua 260 g
lievito di birra disidratato 7 g
sale 10 g

ricotta di bufala 400 g
mortadella a cubetti 120 g
salamino piccante a cubetti 120 g
basilico 16 foglie
mozzarella fiordilatte 120 g

olio di arachidi 2,5/3 l

 

PIZZA FRITTA: PROCEDIMENTO

Nella ciotola di una planetaria munita di gancio metti il lievito di birra, aggiungi l’acqua e aziona la macchina, unendo a pioggia metà della farina e il sale. Appena il composto si sarà amalgamato, unisci a pioggia la restante farina e impasta fino a incordare il composto; quando si sarà attorcigliato attorno al gancio e staccato completamente dai lati della ciotola, ribalta l’impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato e lavoralo per un paio di minuti e infine dividilo in 4 pezzetti del peso di circa 175 g l’uno. Dai pezzetti forma 4 palline e sigilla per bene il fondo di ognuna di esse, pizzicando la pasta con le dita; disponile su una placca foderata con carta forno e lasciale lievitare nel forno spento per 2 ore e mezza. Nel frattempo, trita la mozzarella e mettila in un colino per far scolare il siero in eccesso, poi schiaccia la ricotta e ammorbidiscila con 1 o 2 cucchiai di acqua per renderla cremosa.

Quando le palline saranno lievitate, stendile sul piano di lavoro leggermente infarinato con l’aiuto di un matterello fino a formare dei cerchi che abbiano una circonferenza di 30 cm. Disponi al centro dei cerchi di pasta 100 g di ricotta stando lontano dai bordi di almeno 3 cm; aggiungi per ciascuno 60 g di mozzarella e 4 foglie di basilico fresco spezzettato con le mani. In due di essi unisci 60 g di mortadella a cubetti ciascuno e negli altri due 60 g di salamino piccante a cubetti ciascuno. Chiudi le pizze fritte sovrapponendo i lembi della pasta e andando a formare una mezzaluna, sigilla bene i bordi schiacciandoli con i polpastrelli.

 Scalda l’olio di arachide in un tegame piuttosto largo, che possa contenere ben distesa una pizza fritta (circa 40 cm di diametro) fino ad arrivare ad una temperatura di 175°. Prendi dalle estremità la pizza fritta e allungala di qualche cm, poi adagiala nell’olio accertandoti che abbia raggiunto un'alta temperatura e ricoprila continuamente di olio bollente con l’aiuto di un mestolo, rendendo la doratura uniforme. Dopo un paio di minuti, gira la pizza sull’altro lato e continua la frittura, poi a doratura avvenuta, scolala su un piatto foderato di carta assorbente e friggi le altre 3 allo stesso modo. 
Le nostre pizze fritte sono pronte! Gustale ancora belle calde!
 
Visita il nostro BLOG per scoprire altre gustose ricette!
 
 
 

Photo credit: Gino Sorbillo - Pizzeria Sorbillo 

 

Potrebbero interessarti anche...

Angelo Petrone 27/12/2019

Calzoncelli di castagne: il dolce natalizio salernitano

Non solo pandoro o panettone; non si contano i prodotti che la tradizione del nostro paese propone nel periodo natalizio. Una delle ricette tradizionali della Campania, ed in particolare della zona del salernitano, è quella dei calzoncelli. Si tratta di un prodotto tipico dei Picentini, con un ripieno che ripercorre i prodotti dei boschi e delle campagne dell'area: la castagna, la pera e la nocciola. Ma come si preparano? Ecco gli ingredienti per cento calzoncelli.

 

Il ripieno dei calzoncelli di castagne

 

 

Il ripieno si compone di 500 grammi di cioccolato fondente, stessa quantità di castagne secche e pere secche; il tutto accompagnato da 500 grammi di cacao amaro in polvere, 350 grammi di zucchero e 200 di nocciole tostate. All'impasto va aggiunto anche sei tazze di caffè, e mezzo bicchiere di liquore aromatico. 

La sfoglia 

 

Per realizzare la sfoglia dei calzoncelli occorre un chilo di farina300 grammi di zucchero, un bicchiere di spumante, tre uova intere e 3 tuorli, 150 grammi di olio extravergine di oliva. 

 

La preparazione dei calzoncelli di castagne

 

Il primo passo è far bollire le castagne secche fino ad ammorbidirle per poi lasciarle asciugare e tritarle. Anche le pere secche vanno bollite, lasciate asciugare, e passate al setaccio fino a ricavarne una crema. A questo punto è necessario tritare le nocciole tostate, sciogliere il cioccolato fondente ed unire il tutto in un unico contenitore aggiungendo zucchero, cacao, il liquore e il caffè. Il tutto va mescolato fino a ricavarne un impasto sufficiente omogeneo.

Per realizzare la sfoglia basta stendere la pasta in uno strato sottile e ricavarne dei dischi, considerando che ne occorrerenno due per ogni calzoncello. Sul sul primo si aggiunge il ripieno; il secondo va sopra per richiudere. La chiusura dei due dischi viene realizzata effettuando pressione lungo il bordo grazie ad una forchetta. Soffriggerli in abbondante olio d’oliva bollente. Una volra raffreddati cospargerli con zucchero a velo o, a piacimento, il miele. Insomma una ricetta elaborata, ma con un risultato che non vi deluderà.

 

Leggi tutto

Ersilia Cacace 15/07/2020

Pizza fiocco: storia, ricetta e preparazione

La Pizza Fiocco è la pizza più copiata degli ultimi anni. Diverse sono le versioni proposte da pizzaioli e pizzerie, ma la ricetta originale è solo una, quella del maestro pizzaiolo Roberto Susta, della pizzeria Sustable di Volla (che in molti ricorderanno col nome di Shekkinah).

La ricetta originale, secondo il maestro Susta, prevede una base pizza con panna, prosciutto cotto, patate schiacciate, mozzarella, olio e pepe. Molti invece, nel riproporre tale pizza nei loro menù, sono passati a definire Fiocco la pizza con panna, prosciutto cotto, mozzarella ma crocché (interi o a pezzetti) al posto delle patate lesse.

Abbiamo chiesto a Roberto la ricetta originale della pizza da lui ideata per darvi la possibilità di poterla preparare anche a casa vostra! Logicamente, partiremo dalla preparazione della pizza fatta in casa, che verrà poi farcita secondo la ricetta della vera pizza Fiocco.

 

PIZZA FIOCCO: INGREDIENTI

 

Ricetta pizza fatta in casa:

-       1kg farina

-       600 g acqua

-       20 g lievito di birra

-       20 g zucchero

-       20 g olio

-       20 g sale

 

Per la farcitura:

-       1 confezione Panna da cucina

-       300 g mozzarella

-       4 patate

-       Formaggio grattugiato q.b.

-       Pepe q.b.

-       Olio q.b.

-       Pan grattato q.b.

-       200 g prosciutto cotto

 

 

PIZZA FIOCCO: PROCEDIMENTO

 

In una ciotola, versare la farina, l’olio, lo zucchero, l’acqua a una temperatura di 35° C e infine il sale. Impastare energicamente a mano o in una planetaria per circa 15 minuti. Lasciar lievitare per circa 3 ore.

Nel frattempo, lessare le patate; una volta cotte, lasciar raffreddare e condirle con olio, sale e pepe.

Quando l’impasto sarà lievitato, ungere una teglia di circa 30 x 40 cm e stendervi l’impasto. Spennellare un po’ d’olio e infornare per una quindicina di minuti in forno preriscaldato statico a 200°.

Una volta pronta, estrarre la pizza dal forno e condirla prima con la panna, poi con la mozzarella tagliata a cubetti, il prosciutto cotto. Schiacciare le patate lesse direttamente sulla pizza, aggiungere un filo d’olio, formaggio grattugiato, pepe e pan grattato. Infornare per altri 20 minuti a 200°, e lasciar cuocere finché le patate non assumeranno un colore dorato.

La nostra pizza Fiocco è pronta!

 

Se la ricetta vi è piaciuta, date un’occhiata alla nostra sezione BLOG!

 

Photo credit: Dylan Bertolini fotografo

Leggi tutto

Ersilia Cacace 08/04/2020

La Pastiera napoletana, il dolce simbolo della Pasqua

Il giovedì santo è la regina di tutte le cucine della Campania. Di chi stiamo parlando? Ovviamente della pastiera napoletana, un dolce della tradizione culinaria campana che però fa impazzire i cittadini di tutta Italia, nonchè un mare di stranieri che ogni anno affollano le pasticcerie di Napoli e dintorni. 

Quest'anno purtroppo le nostre pasticcerie sono costrette ad uno stop forzato, ma abbiamo una valida alternativa: prepararla a casa! Certo il tempo non ci mancherà, quindi perchè non provare? Si tratta di una ricetta abbastanza impegnativa ma certamente non proibitiva, anzi! E vi assicuro che offrire alla vostra famiglia un dolce preparato con le vostre mani avrà tutto un altro sapore!

Passiamo subito alla ricetta, partendo dagli ingredienti!

 

INGREDIENTI per un ruoto di circa 20cm di diametro alla base e 26 in superficie

 

 Per la frolla

- 350gr di farina

- 150 gr di zucchero

- 200 gr di strutto freddo

- 4 tuorli 

 

Per cuocere il grano

- 250 ml di latte intero

- 30 gr  di strutto

- 1 barattolo di grano cotto (circa 350 gr)

- 1 scorza di limone

 

Per la crema

- 200 gr di ricotta di pecora

- 200 gr di ricotta vaccina

- 350  gr di zucchero

- 3 uova

- 50 gr cedro candito

- 50 gr arancia candita

- 1 fiala di fiori d'arancio

- 1 fiala di vaniglia

 

 

RICETTA DELLA PASTIERA NAPOLETANA: ECCO IL PROCEDIMENTO 

 

Per preparare la pastiera napoletana iniziate dalla pasta frolla. In una ciotola versate la farina e lo zucchero, lo strutto, i tuorli e impastate a mano, spostandovi su un pino di lavoro. Quando apparirà liscio ed omogeneo, avvolgete in una pellicola e ponete un'ora in frigo.

Prepariamo intanto il grano: mettiamo in un pentolino il latte, grano, strutto e la scorza del limone grattugiata. Mescolare ripetutamente a fuoco lento per circa 20 minuti finchè il composto non risulterà abbastanza denso e cremoso. 

Mentre il composto col grano si fredda, passiamo alla crema: in una ciotola setacciamo entrambe le ricotte, unendo lo zucchero cominciamo a mescolare e poi uniamo le 2 fiale, le uova, cedro e arancia tagliati a cubetti, e il grano raffreddato come ultimo ingrediente. 

Passiamo alla stesura della pasta: ungete il ruoto con un po' di strutto e infarinatelo, stendete la pasta frolla con l'aiuto di un matterello, stendete la sfoglia nel ruoto facendo si che aderisca bene a tutta la superficie. Tagliate via tutta la parte di pasta in eccesso e impastatela nuovamente: servirà per ricavarne le strisce, le cosiddette "losanghe". Quindi ristendiamo  la pasta e ritagliamo le losanghe con un taglia pasta (dovranno essere larghe circa 1cm). Passiamo a posizionarle sulla pastiera prima in un verso e poi nell'altro.

Possiamo finalmente infornare la nostra pastiera! Impostiamo il forno preriscaldato a 180° in modalità statica per circa 80 minuti. Durante gli ultimi 20 minuti di cottura, riponiamo la pastiera ad un'altezza inferiore, per evitare che le losanghe diventino troppo scure.

La nostra pastiera napoletana è pronta! Potete servirla ancora tiepida, oppure fredda da frigo, avendo cura di spolverizzare un po' di zucchero a velo!

Se la ricetta vi è piaciuta, fatecelo sapere e continuate a seguirci!

 

Ersilia Cacace

www.scoutmenu.it

 

 

 Photocredit per la copertina: si ringrazia Vesuviolive

 

 

 

 

Leggi tutto

Lascia un commento

Cerca...