Ragù Napoletano: storia, leggenda e preparazione
Il ragù napoletano è sicuramente il condimento più conosciuto della cucina napoletana. Ma qual è la sua vera origine?
Ersilia Cacace 24/06/2020 0
Il ragù napoletano è sicuramente il condimento più conosciuto della cucina napoletana; nonostante i lunghi tempi di preparazione, risulta uno dei piatti più frequentemente cucinati nelle case e nelle trattorie partenopee.
Il ragù napoletano risulta essere anche un piatto tipicamente festivo consistente nell'unione di carne di manzo tracchia di locena, cotta in salsa di pomodoro San Marzano, a fuoco molto lento.
Qual è l'origine del ragù? Secondo la leggenda, a Napoli alla fine del Trecento esisteva la Compagnia dei Bianchi di giustizia che percorreva la città a piedi invocando "misericordia e pace". La compagnia giunse presso il "Palazzo dell'Imperatore" tuttora esistente in via Tribunali, che fu dimora di Carlo, imperatore di Costantinopoli e di Maria di Valois figlia di re Carlo d'Angiò. All'epoca il palazzo era abitato da un signore scortese quanto crudele, a tal punto che tutti cercavano di evitare. La predicazione della Compagnia convinse la popolazione a rappacificarsi con i propri nemici, ma solo il nobile che risiedeva nel "Palazzo dell'Imperatore" decise di non accettare l'invito dei bianchi. Non cedette neanche quando il figliolo di tre mesi, in braccio alla balia sfilò le manine dalle fasce e incrociandole gridò tre volte: "Misericordia e pace". Il nobile era accecato dall'ira, serbava rancore e vendetta, e un giorno la sua compagna per ammorbidirlo gli preparò un piatto di maccheroni. La provvidenza riempì il piatto di una salsa piena di sangue. Finalmente, commosso dal prodigio, l'ostinato signore si riappacificò con i suoi nemici e vestì il bianco saio della Compagnia. Sua moglie, in seguito all'inaspettata decisione, preparò di nuovo i maccheroni, che anche quella volta, come per magia, divennero rossi. Quel misterioso condimento aveva un invitante profumo, molto intenso, e il signore nell'assaggiarlo trovò che era veramente buono e saporito. Lo chiamò così "raù" lo stesso nome del suo bambino.
In realtà il termine ragù deriva dal francese ragoût, che indica un tipo di cottura di carne e verdure, simile allo spezzatino. Bisogna inoltre ricordare che il pomodoro non arrivò in Europa prima della fine del XVI secolo.
Il ragù napoletano è decantato anche da Eduardo De Filippo in una sua poesia dal titolo, appunto: 'O rraù.
« 'O rraù ca me piace a me
m' 'o ffaceva sulo mammà.
A che m'aggio spusato a te,
ne parlammo pè ne parlà.
Io nun songo difficultuso;
ma luvàmmel' 'a miezo st'uso
Sì, va buono: comme vuò tu.
Mò ce avéssem' appiccecà?
Tu che dice? Chest'è rraù?
E io m' 'o mmagno pè m' 'o mangià...
M' 'a faje dicere 'na parola?...
Chesta è carne c' 'a pummarola»
(Eduardo, 'O rraù.)
Il ragù, come recita la poesia di Eduardo, non è la carne c' ‘a pummarola. Non è di facile realizzazione e inoltre per essere saporito come quello della mamma del de Filippo richiede una lunghissima cottura. Attualmente si usa chiamare ragù un sugo di pomodoro nel quale si è cotta della carne. Il ragù, come recita Eduardo, veniva cotto su di una fornacella a carbone e doveva cuocere per almeno sei ore. La pentola in cui si dovrebbe cuocere è un tegame di rame, e per rimestarlo occorre la cucchiarella (il cucchiaio di legno). Il ragù napoletano è il piatto tipico domenicale e base per altre pietanze altrettanto saporite, come ad esempio la tipica lasagna che a Napoli viene preparata con una grande quantità di ingredienti durante il periodo di Carnevale.
Qual è la ricetta? Ve la lasciamo di seguito!
INGREDIENTI
- 1 kg di Muscolo Di Manzo
- 2 cipolle medie
- 2 litri di passata di pomodoro
- 200 g di olio d'oliva
- 6 tracchiulelle (costine di maiale)
- 1/4 di litro di vino rosso preferibilmente di Gragnano
- basilico
- sale q.b.
RAGU' NAPOLETANO: PREPARAZIONE
È consigliabile prepararlo un giorno prima mettendo la carne nel tegame, unitamente alle cipolle affettate sottilmente e all'olio. Carne e cipolla dovranno rosolare insieme: la prima facendo la sua crosta scura, le seconde dovranno man mano appassire senza bruciare. Per ottenere questo risultato, bisogna rimanere attaccati ai fornelli, pronti a rimestare con la cucchiarella di legno, e irrorare con il vino, appena il sugo si sarà asciugato: le cipolle si dovranno consumare, fino quasi a dileguarsi. Quando la carne sarà diventata di un bel colore dorato, sciogliete il cucchiaio di conserva nel tegame e aggiungete la passata di pomodoro. Salate a piacere e mettete a cuocere a fuoco bassissimo: il ragù dovrà, come si dice a Napoli, "pippiare" o "pappuliare" e cioè dovrà sobbollire a malapena. A quel punto coprirete la pentola con un coperchio, ma senza chiuderlo del tutto. Il ragù dovrà cuocere per almeno tre ore, di tanto in tanto rimestatelo facendo attenzione che non si attacchi sul fondo della pentola.
In alcuni quartieri c'è la curiosa abitudine di aggiungere del cioccolato fondente al 70%, nella misura di 150 g su 5 litri, per correggere l'acidità dei pomodori.
Per la pasta, vi consigliamo di optare per i famosi ziti spezzati o comunque per delle tipologie di pasta corta.
Buon appetito!
Photocredit: Tandem ragù Napoli
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Ersilia Cacace 15/04/2020
Spaghetti alla Nerano, uno dei piatti più amati della cucina campana
Gli spaghetti alla Nerano sono un primo piatto tipico della Campania; volendo essere precisi, trovanoo la loro origine a Marina di Nerano. La ricetta originale, infatti, è stata creata dal ristorante "Maria Grazia", in costiera amalfitana, e nasce intorno agli anni 50. Gli spaghetti con zucchine alla Nerano sono incredibilmente gustosi, semplici e veloci da preparare. L'ingrediente speciale che dona un sapore unico al piatto è il Provolone del Monaco, prodotto tipico di Agerola, paesino sui Monti Lattari: si tratta di un formaggio particolarmente saporito e a pasta filante. Con pochi e semplici ingredienti creerete un piatto di spaghetti speciale che i vostri ospiti ricorderanno per sempre!
Passiamo subito alla ricetta!
INGREDIENTI x2 persone
- 200 gr di spaghetti (o linguine)
- 3 zucchine (grandezza medio/piccola)
- 60 gr di provolone del Monaco
- un paio di foglie di basilico
- 1 aglio
- olio evo (extravergine di oliva) q.b.
- un pizzico di sale
COME PREPARARE GLI SPAGHETTI ALLA NERANO
Tagliate a rondelle sottili le zucchine e friggetele in abbondante olio extravergine, finchè non saranno dorate. Adagiate le zucchine su carta da cucina in modo che si asciughino e che l'olio in eccesso venga assorbito.
Quando le zucchine si sono intiepidite e asciugate prendete una manciata abbondante di foglie di basilico e lavatele. Unite poi le foglie di basilico alle zucchine fritte, e intanto fate bollire l'acqua in una pentola capiente per cuocere gli spaghetti.
In una padella dai bordi alti versate un filo d'olio e mettete lo spicchio d'aglio a soffriggere. Una volta che l'aglio si è abbondantemente dorato, buttatelo. Mettete le zucchine nella padella e lasciatele a sfriggere e insaporire per qualche minuto. Scolate gli spaghetti ancora al dente, mettendo da parte due tazze di acqua di cottura, e metteteli direttamente nella padella con le zucchine. Grattugiate il provolone del Monaco, aggiungetelo agli spaghetti e unite una tazza di acqua di cottura.
Mantecate per qualche minuto fino a che gli spaghetti non saranno pronti. Aggiungere altra acqua di cottura all'occorrenza in modo che si crei una deliziosa cremina.
Gli spaghetti alla Nerano sono da consumare subito in modo che la pasta sia perfettamente al dente e che le zucchine fritte non perdano di consistenza. Se vi avanzano delle zucchine, potrete conservarle in frigorifero per un paio di giorni, per usarle come contorno o per replicare il piatto se vi è piaciuto!
Ersilia Cacace
Photocredit: @elbarbafood
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